EMANUELE
Cronaca

La grande tradizione dei “bordolesi”

Emanuele

Bottiroli

è un filo rosso cha attraversa il Montello, i Colli Asolani e i Colli Euganei: è quello della grande tradizione dei “bordolesi” veneti, i vini che saranno protagonisti di Rosso Bordò, un’inedita rassegna vinicola in programma domenica 16 ottobre a Palazzo Giacomelli, nel centro di Treviso. L’iniziativa, voluta dal Consorzio Vini del Montello assieme al Consorzio Vini Colli Euganei, presenterà al pubblico gli storici vini da uvaggio bordolese (Cabernet, Merlot, Carmenère) prodotti nelle denominazioni trevigiane Montello Docg e Montello Asolo Doc (con la sottozona Venegazzù) e nella denominazione padovana Colli Euganei Doc. Ospiti d’onore, i rari vini a base di Recantina, l’uva autoctona a bacca rossa riscoperta sul Montello e sui Colli Asolani, grazie al progetto di recupero coordinato dal Consorzio. I produttori saranno oltre una ventina, con circa cinquanta vini in libero assaggio. La manifestazione rientra nel calendario delle celebrazioni di Padova Treviso Venezia Rovigo Capitale della Cultura d’Impresa 2022, progetto promosso da Assindustria Venetocentro e Confindustria Venezia-Rovigo, e si inserisce tra le iniziative che il Consorzio Vini del Montello ha ideato per valorizzare le pagine che lo scrittore trevigiano Giovanni Comisso dedicò al Montello, ai Colli Asolani e al Monte Grappa, zone di produzione del Montello Docg e del Montello Asolo Doc, in un’operazione culturale che si avvale della collaborazione dell’Associazione Amici di Giovanni Comisso. "Con Rosso Bordò – spiega Ugo Zamperoni, presidente del Consorzio Vini del Montello – vogliamo raccontare una tradizione vinicola d’eccellenza nata nella seconda metà dell’Ottocento, quando le uve di origine bordolese incominciarono a diffondersi anche da noi, permettendo di produrre vini riconosciuti come capolavori dell’enologia nazionale. Con grande piacere accogliamo inoltre il Consorzio dei Colli Euganei. Insieme, vogliamo sottolineare la straordinaria identità dei vini rossi ‘bordolesi’ della collina veneta".