
La Ministra Daniele Santanché, dichiarata fallita un’altra soietà che aveva fatto capo a lei e al suo ex compagno
Giornata nera per la Ministra del Turismo Daniela Santanché. A Milano un’altra delle società del gruppo del bio-food, un tempo guidata da lei e dall’ex compagno Giovanni Canio Mazzaro, è stata dichiarata fallita, con ulteriori possibili grane giudiziarie per profili di bancarotta.
E contestualmente il tribunale di Roma, sempre ieri, l’ha mandata a processo per diffamazione nei confronti di Giuseppe Zeno, capofila degli azionista di minoranza della società Visibilia.
Il Tribunale fallimentare di Milano ha dichiarato "l’apertura della liquidazione giudiziale" per Ki Group Holding spa, come già accaduto nel gennaio del 2024 per Ki Group srl e lo scorso dicembre per Bioera spa, la capogruppo di cui la senatrice di FdI è stata presidente fino al 2021. La Ministra è già indagata per bancarotta nel fallimento della srl e un’accusa analoga potrebbe arrivare dopo il crac di Bioera e dopo l’ultimo della holding. Inoltre è già a processo per falso in bilancio e rischia un altro rinvio a giudizio per truffa aggravata all’Inps in due filoni distinti del caso Visibilia, altro gruppo da lei fondato nel settore editoriale.
Procedimenti questi ultimi portati avanti dai pm Marina Gravina e Luigi Luzi che avevano chiesto da tempo la liquidazione per la holding, così come ha fatto, poi, l’Agenzia delle Entrate contestando debiti per oltre 400mila euro. "La spa - scrivono i giudici della Sezione seconda civile - è in uno stato di definitiva incapacità di fare fronte regolarmente alle proprie obbligazioni per gli ingenti debiti erariali e previdenziali di circa 1,4 milioni di euro a partire da ottobre 2020 e un patrimonio netto negativo al 28 febbraio di oltre 6,5 milioni di euro". Già dopo l’udienza del 29 maggio era emerso con nettezza che si sarebbe arrivati al fallimento. Quasi sei mesi fa Ki Group Holding aveva chiesto un concordato in bianco e nuove misure di protezione, assicurando che entro 60 giorni sarebbe stato presentato un "piano di salvataggio". Cosa non avvenuta.
Non sono stati depositati "né la proposta né il piano di concordato né il ricorso per omologa dell’accordo di ristrutturazione" o altro "strumento di regolazione della crisi". Come curatore fallimentare, che dovrà redigere una relazione che sarà depositata anche ai pm, è stato nominato Marco Garegnani. Sul fronte romano, infine, Zeno ha denunciato per diffamazione la Santanchè per affermazioni fatte nel corso di un’informativa al Senato del 5 luglio del 2023. Il Tribunale di Roma ha deciso che per quell’accusa Santanché dovrà affrontare un processo, l’ennesimo, che si aprirà il 16 settembre. "Il tribunale - ha commentato Zeno - ha riconosciuto che le parole espressa da Santanché avevano contenuto lesivo nei miei confronti".