
Ancora un inseguimento per le vie della città. Ancora un’auto impazzita che sfreccia nel traffico. Una scena thrilling che si è ripetuta per quattro volte nel giro di una settimana. L’ultimo episodio della serie è andato in scena nella prima serata di mercoledì e si è concluso con l’arresto per resistenza a pubblico ufficiale di un pluripregiudicato italiano di 43 anni, che era appena stato scarcerato per una misura alternativa alla detenzione. La storia inizia alle 19.10 di due giorni fa, quando una pattuglia di ghisa del Comando decentrato 8 nota un Suv che passa col rosso all’incrocio tra viale Certosa e piazzale Accursio direzione periferia. A quel punto, gli agenti iniziano a seguire il veicolo, e all’altezza di via Gallarate si affiancano per intimare l’alt con la paletta; per tutta risposta, il conducente fa un gesto con la mano, come a dire "Cosa volete?", e preme il piede sull’acceleratore. Inizia la fuga.
L’auto degli agenti riesce in due occasioni a raggiungere il fuoristrada: nella prima, in via Quarenghi, viene speronata; nella seconda, la sterzata improvvisa dell’uomo al volante del Suv costringe il ghisa alla guida a spostarsi a sua volta a sinistra, riuscendo in qualche modo a evitare l’impatto con un mezzo pubblico di passaggio. La marcia del Suv si arresta nel parcheggio di un condominio di via Castellanza: il quarantatreenne riesce a uscire dalla macchina, spingendo con i piedi la portiera anteriore sinistra bloccata dal veicolo della polizia locale. L’uomo scappa nel centro commerciale Bonola e lì riesce a far perdere le sue tracce, forse infilandosi nella vicina fermata della metropolitana rossa. Non è finita. Sì, perché dalla targa del Suv i ghisa sono risaliti all’intestatario, che dice di non sapere nulla della vicenda e di aver solo prestato la macchina a un amico. I vigili sanno ora chi è quell’uomo e quali luoghi frequenta abitualmente, a cominciare dalla casa del fratello, la sua dimora attuale. Ed è lì che dopo un’ora viene intercettato: gli agenti lo bloccano prima che possa entrare nell’edificio e lo ammanettano con l’accusa di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale (uno dei ghisa è rimasto leggermente contuso nel rocambolesco inseguimento), denunciandolo anche per danneggiamento aggravato e guida in stato di ebbrezza. Ieri mattina il quarantaquattreenne, che risulta avere precedenti penali per vari reati, si è presentato davanti al giudice della direttissima: arresto convalidato e custodia cautelare in carcere.
Come detto, non è la prima volta che i ghisa della Zona 8 vengono di recente coinvolti in inseguimenti del genere: era già successo una settimana fa, quando due uomini al volante di una Passat station wagon (di proprietà di un anziano residente ad Arese) avevano forzato un posto di blocco in piazza Stuparich, terminando la loro corsa in via Zamagna e facendo perdere le proprie tracce tra i casermoni popolari di San Siro. "L’episodio di mercoledì sera rende sempre più urgente l’introduzione di maggiori tutele per gli agenti della polizia locale", il commento del segretario del Sulpm Daniele Vincini.
Nicola Palma