La famiglia Reinard torna a casa

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Il Comune riconsegna la casa ai Reinard, la famiglia sinti "sgomberata illegalmente" tre anni fa, secondo i giudici del Consiglio di Stato che hanno intimato alla giunta di Trezzo di restituire gli immobili ai legittimi proprietari. Il 26 aprile, la pronuncia, ieri la chiusura del Campus della Legalità istituito, nel frattempo,dall’amministrazione negli stabili confiscati. "Peccato che fosse abusivo", ricorda Francesco Lilli, avvocato di Maurizio, Barbara e dei tre figlie tornati nella loro cameretta dopo 37 mesi. "La reazione dei bambini è stata commovente - raccontano i genitori - hanno pianto di felicità. Erano stati strappati al loro mondo in un attimo il 28 marzo 2018, senza una valida ragione. Non lo diciamo noi, ma la sentenza. Abbiamo sempre avuto fiducia nella giustizia". Ora, tutti insieme vivono a Masate, "abbiamo ricominciato, ma lo choc è rimasto. Abbiamo perso tutto". La prima pronuncia del Tar, stesso impianto, stesso esito dell’Appello, era stata contestata dall’amministrazione, che "soccombe per la seconda volta", ricorda Lilli. Ma per il Municipio il dossier non è chiuso. "Siamo decisi a ripristinare le regole, adesso che abbiamo restituito gli stabili, firmeremo un altro provvedimento di demolizione: le villette sono state costruite nel perimetro del Parco Adda Nord, non si potevano condonare". La vicenda ruota attorno alla sanatoria per la quale gli sgomberati avevano versato i relativi oneri "come provato in aula", ricorda il difensore. I fatti risalgono al 2004, dopo 14 anni di silenzio i Reinard erano convinti di essere nel giusto. "Anche il Consiglio di Stato - conclude Lilli - ha stabilito che avevano ragione a esserne convinti e ora devono essere riabilitati. Non sono fuorilegge". Bar.Cal

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