PIERO PELÙ*
Cronaca

La cultura è vita Verso un punto di non ritorno

Piero

Pelù*

A dicembre sarei dovuto tornare in tour, chiaramente in totale sicurezza, così come sono stati organizzati in sicurezza tutti gli eventi musicali autorizzati degli ultimi mesi, ma a quanto pare chi ci governa non pensa che musica e cultura siano utili e debbano essere tutelati.

Se prima era chiaro ora è evidente.

È vero che stiamo affrontando una situazione senza precedenti, ma è anche vero che cultura, spettacolo, musica nutrono la nostra anima, e forse mai come in questo momento, in questa fase della storia, ce ne sarebbe bisogno. Ma questi nuovi provvedimenti rischiano di portare un intero sistema verso un punto di non ritorno.

Vedo locali e teatri di tante città che chiudono perché non riescono più a sopravvivere.

Cosa succederà tra qualche mese? Cosa succederà quando avremo meno posti dove fare cultura, meno professionisti al lavoro, perché si saranno dovuti reinventare facendo altro, meno persone affamate di cultura?

La cultura è quello che ci tiene lontani dalla barbarie, dall’ignoranza e dalla violenza di cui abbiamo sempre più esempi davanti.

Noi dello spettacolo siamo stati tra i più controllati, distanziati e responsabili in F1, F2 ed F3, lo dicono i numeri.

Vista l’innegabile importanza sociale della Cultura contro la violenza che esplode sempre più nelle strade e nelle piazze, chiediamo a gran voce al Governo di riaprire immediatamente cinema e teatri delle nostre città, per salvare il Paese dalla barbarie e per far lavorare la categoria dei lavoratori dello spettacolo colpita da una crisi senza precedenti, senza gravare ulteriormente sulle casse dello Stato.

*Cantautore