
L'ingresso di una scuola
Questo articolo è contenuto nella newsletter "Buongiorno Milano". Ogni giorno alle 7, dal lunedì al venerdì, gli iscritti alla community del «Giorno» riceveranno una newsletter dedicata alla città di Milano. Per la prima volta i lettori potranno scegliere un prodotto completo, che offre un’informazione dettagliata, arricchita da tanti contenuti personalizzati: oltre alle notizie locali, una guida sempre aggiornata per vivere in maniera nuova la propria città, consigli di lettura e il commento di un ospite. Per ricevere via mail la newsletter clicca su www.ilgiorno.it/
Milano, 27 gennaio 2021 - Corsa ai licei, che su Milano crescono ancora e cercano spazio. «Altrimenti il sistema non reggerà»: l’appello dei presidi, costretti a rimandare al mittente centinaia di domande. Tengono i tecnici, si “svuotano“ di più i professionali. Nei dati delle iscrizioni del Ministero per l’istruzione, la fotografia del prossimo anno scolastico e i temi da svolgere sin dalle prossime settimane. Perché più di sei studenti di terza media su 10 hanno scelto i licei meneghini: rappresentano il 64,5% degli iscritti, erano il 63,3% l’anno scorso. Da tre anni non si vedono battute d’arresto, con l’indirizzo scientifico che galoppa raccogliendo il 30% delle iscrizioni, (erano il 28,3% l’anno prima). Il liceo delle scienze applicate (senza latino) cresce dal 4.9% al 6% tondo. A fare un passo indietro è il classico: dall’11,5% dello scorso anno al 10,2 di quest’anno.
«C’è una spinta verso una liceizzazione da parte delle famiglie, ma è un sistema che prima o poi non reggerà e si rischiano di perdere anche figure di riferimento importanti, come quelle dei “vecchi” periti», ricorda il preside del liceo Virgilio Roberto Garroni, che fa i conti: sono circa 370 i posti e 225 gli esuberi. «Mai successo – commenta – e dovremo sorteggiare anche al classico. Allo scientifico abbiamo 49 esuberi e si pone il tema di scienze umane». Passato dal 7,5% all’8,3%, e che stava già “stretto“ lo scorso anno. Oggi ci sarà un tavolo ad hoc con Città Metropolitana, parallelo al tavolo della rete dei classici. E dovrà nascere - gioco forza - anche un summit per lo scientifico: «Lo stiamo programmando insieme ai dirigenti scolastici per affrontare le criticità in maniera condivisa»; confermano dalla Città Metropolitana. Anche i tecnici che hanno al loro interno il liceo delle scienze applicate, come il Molinari, viaggiano a doppia velocità. «Ci sono però due problemi connessi alla corsa verso i licei – continua Garroni – l’insuccesso scolastico dei primi due anni, perché non si è seguito il consiglio orientativo che statisticamente conta fatte salve le dovute eccezioni, e la mancanza di figure professionali per le quali il lavoro c’è. L’investimento corposo non andrebbe fatto quindi per l’ennesimo laboratorio di informatica nei nostri licei, ma sui tecnici e professionali, altrimenti siamo vittime di un grande equivoco».
C’è pure il problema spinoso dell’edilizia scolastica: si andrà a caccia di spazi per gli scientifici quest’anno, come lo si era fatto al classico con la creazione della succursale del Carducci nell’anno del boom. Ma con in più l’aggravante del Coronavirus, col distanziamento da garantire. Dove saranno smistati gli esuberi? L’incognita alla chiusura delle iscrizioni. E poi c’è il paradosso degli open day: «Dopo aver fatto “marketing” diciamo a 225 persone che devono andare altrove», scuote la testa il preside del liceo più grande di Milano. Il tecnico – che aveva recuperato terreno quattro anni fa – si attesta sul 24,6% quest’anno. Stabili le domande degli aspiranti ragionieri dell’istituto Cattaneo, qualche iscrizione in più fra i geometri. E c’è l’eccezione del Feltrinelli, con 402 domande e un centinaio di esuberi anche fra tecnico informatico (+65) e elettronico (+10). Perdono iscritti i professionali, che passano dal 12,4% dello scorso anno al 10,3%. E sarà pure colpa quel Covid che ha reso vita difficile a ristoratori e albergatori? «Rispetto all’anno scorso al momento noi abbiamo una ventina di iscritti in meno – spiega Rossana Di Gennaro, al timone dell’alberghiero Carlo Porta – ma ci sono molti ragazzini delle medie che non si sono ancora iscritti. Pensiamo di chiudere a pari con l’anno scorso».
Dieci prime confermate. Le chiamate in questi giorni continuano ad arrivare. «L’open day virtuale è difficile per una scuola come la nostra – continua la preside – va visitata per vedere i laboratori e capire come funziona». Altro nodo tutto milanese è rappresentato dagli artistici: sold-out. Sono cresciuti ancora da 6.5 a 7.5. «Abbiamo 32 esuberi – fa i conti Emilia Ametrano dal Brera – e sto facendo classi da 28 alunni, che sono tanti. Tutto dipenderà poi dalle bocciature. È tempo che Città Metropolitana risponda anche alla rete degli artistici». Che a Milano continuano ad attirare studenti anche da fuori. «Mi arrivano tre mail al giorno con richieste su tutte le classi, anche al triennio – spiega Ametrano – e ci sono arrivate domande anche dall’Inghilterra e dalla Russia. Due siamo riuscite ad accoglierne. MIlano è la città dell’arte, della moda, dell’architettura: bisogna rispondere anche a questa domanda».