Investì e uccise un ciclista Un anno con pena sospesa

Stabiliti anche i primi risarcimenti ai familiari dell’uomo, in attesa del rito civile. L’automobilista secondo la perizia viaggiava oltre il limite di 50 km all’ora.

Investì e uccise un ciclista  Un anno con pena sospesa

Investì e uccise un ciclista Un anno con pena sospesa

di Monica Autunno

Investì e uccise nel 2021 un ciclista 59enne sulla Padana superiore a Cernusco sul Naviglio, un anno di reclusione all’ottantenne milanese alla guida dell’auto, a suo carico anche i primi risarcimenti alla famiglia. La pena, sospesa, è stata comminata l’altra mattina dal giudice Alessandra Di Fazio, nel corso dell’udienza svoltasi a Milano con rito abbreviato, a L.C., 80 anni, l’autista dell’Agila che travolse la bicicletta di Palomino Santos Artemio Torres, di origine peruviana, a Cernusco sul Naviglio, il 28 novembre 2021. Torres morì due giorni dopo.

L’investitore è stato condannato dal giudice a pagare, oltre alle spese legali, una provvisionale esecutiva di 35mila euro in favore della moglie e di settemila per ciascuno dei due fratelli della vittima. Entrambi i fratelli sono stati assistiti per il risarcimento, attraverso la consulente Sara Donati, da Studio3A-Valore. Nella fase successiva della procedura lo sarà anche una terza sorella della vittima, che vive in Perù. I congiunti, così come la moglie della vittima, si erano già costituiti parte civile attraverso l’avvocato Maria Laura Bastia all’udienza preliminare dello scorso 9 novembre. Il tragico incidente avvenne intorno a mezzogiorno. Torres, che lavorava come addetto alle pulizie, percorreva in bicicletta via Pio X. L’attraversamento fatale si verificò all’immissione sulla Padana superiore. Qui l’urto dell’Agila condotta dall’ottantenne, che, come si è verificato, viaggiava a una velocità superiore ai 50 km all’ora massimi consentiti, "e pur disponendo di spazio e tempo sufficienti – così nella richiesta di rinvio a giudizio formulata dalla pubblico ministero Maria Cardellicchio – non evitava la collisione". La dinamica dell’incidente è stata esaminata da un consulente tecnico incaricato dalla Procura.

L’impatto, come poi confermato, fu violento. Il ciclista, “caricato” sul cofano, battè violentemente il capo e fu poi sbalzato a una decina di metri di distanza. Nel corso dell’udienza preliminare è stata ammessa la citazione della compagnia assicurativa dell’auto, che non ha a oggi risarcito. La scelta da parte dell’imputato del rito abbreviato ha automaticamente determinato l’estromissione dell’assicurazione. La quantificazione dell’integrale risarcimento avverrà in sede civile. "Ma la sentenza odierna - così la consulente Donati - è un primo atto di giustizia verso la famiglia".

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