Invertire la rotta e puntare su cultura diffusa

Alberto

Oliva

La notizia è di qualche giorno fa, ma ha già fatto il giro di Milano, attraverso la fitta rete di piccoli spazi culturali e ibridi che costituiscono l’anima luminosa e meticolosa della città. Il consiglio comunale e il sindaco avrebbero, in anticipo sui tempi, già deliberato le voci di spesa principali per il nuovo anno e che la ricetta per uscire dalla crisi profonda in cui si trovano le casse della pubblica amministrazione sarebbe quella di tagliare Cultura e Municipi. Beppe Sala ha rivendicato questa sua linea di indirizzo, annunciando i tagli anche durante una conferenza stampa alla Scala, quindi non c’è niente di velato: la cultura diffusa, le anime nascoste e il tessuto di produzione artistica dal basso nei territori non costituiscono voci portanti del futuro di Milano. Per noi che da dieci anni cerchiamo e scoviamo spazi ibridi di grande qualità, spesso nascosti perché raggiungere la visibilità a Milano non è cosa facile, lo scenario è preoccupante e auspichiamo che sia possibile una rapida inversione di rotta. Facendo un giro fra gli innumerevoli spazi indipendenti sparsi per i quartieri, è facile trovare nuovi talenti capaci di rischiare, sperimentare, che sono i veri valori del tempo presente. Di sicuro interesse è, ad esempio, fin dal nome, "Fondo Luogo", un open space nel cuore del quartiere Ortica, ideato da Fabio Dozzini all’inizio del 2020 come punto d’incontro e collisione di idee e persone. Il progetto ha riunito diverse realtà del tessuto culturale underground milanese, tra cui il collettivo di tatuatori Inksist - che ha ospitato a rotazione artisti e ospiti da tutto il mondo - Yogurt Acid Care, un corso esplorativo di yoga e meditazione tenuto dalla performer e insegnante Barbara Mulas, e Fritto.fm, web radio nata nel 2015 da un’idea di Andrea Cippo Rosso con programmazione giornaliera. L’incontro di varie residenze all’interno dello spazio ha portato alla contaminazione di arti e saperi, dando vita a eventi come Sonic Retreat. Uno spazio che vive è un’occasione per moltiplicare le iniziative attraverso gli incontri, e tenere la luce accesa sui territori, sulle periferie, sulla città.

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