
Sicurezza sul lavoro, cantiere della tangenziale nel mirino dell’Ats per quel via vai di persone all’interno dell’area lavoro per raggiungere le rive dei corsi fluviali. Il cantiere è ben recintato ma gli invasori, considerando legittimo quel passaggio, si creano dei varchi rompendo la rete di recinzione ed entrano così in quella zona, utilizzata come scorciatoia con tutta tranquillità.
La questione è stata segnalata a chi di dovere, Ats compresa, da alcuni testimoni che hanno visto invadere le aree per la costruzione della tangenziale non solo la domenica, momento con più affluenza, ma anche durante le giornate lavorative, alla presenza in cantiere di operai alle prese con gru e ruspe.
Con il rafforzamento della recinzione imposto dalla direzione dei lavori del cantiere, pare che ultimamente la questione sia più sotto controllo.
La vicenda, tuttavia, è al vaglio dell’Agenzia per la Tutela della Salute pronta eventualmente a intervenire con sanzioni.
L’invasione selvaggia del cantiere ha avuto origine all’inizio dell’estate, periodo in cui Rfi ha deciso di chiudere la lunga passerella, presente sui ponti della strada ferrata sin dal dopo guerra. Un passaggio che consentiva di raggiungere dalla stazione ferroviaria le aree del fiume Adda e del Canale Muzza.
Il sindaco Roberto Maviglia, da parte sua, aveva espresso perplessità sul chiudere quel passaggio prima dell’apertura della tangenziale con la sua pista ciclopedonale.
Lo sbarramento di quel tragitto, per i fruitori delle zone in riva al fiume, deve essere stato interpretato come un problema da risolvere in tutti modi; decidono quindi, nonostante i divieti, di utilizzare l’area cantiere come percorso alternativo.
Vi è poi da registrare anche percorsi alternativi al passaggio dal cantiere. Più di un bagnante, infatti, aveva deciso di utilizzare un tragitto ancora più pericoloso, come quello lungo i binari del treno, incuranti del passaggio dei convogli.
Stefano Dati