ANDREA GIANNI
Cronaca

Interdittiva sull’appalto. Nuova coop alla Statale: "Nessun risparmio sulla pelle di chi lavora"

Accertamenti antimafia, la srl che gestiva le pulizie messa fuori gioco . Contratto-ponte di un mese per 50 addetti nelle facoltà in Città Studi . Gara dell’università, a giugno subentra una nuova realtà: vigiliamo .

L’appalto per le pulizie nella facoltà di Veterinaria e Agraria dell’Università Statale in Città Studi, finito al centro di una vertenza sindacale, è stato aggiudicato a una nuova realtà, che dovrebbe subentrare dall’inizio di giugno. Si tratta del consorzio di cooperative di servizi Ciclat di Bologna, un colosso del settore con alle spalle 60 anni di esperienza e 87 coop associate in ambiti che spaziano dall’igiene ambientale al facchinaggio, dalla vigilanza alle mense fino all’assistenza negli uffici giudiziari. Chiuso questo capitolo, si sta giocando in questi giorni la partita per ricollocare tutti i lavoratori coinvolti nella vertenza, senza un peggioramento delle loro condizioni economiche. "Da parte dell’università abbiamo ricevuto rassicurazioni – spiega Mattia Scolari, segretario milanese del sindacato Flaica-Cub – ma non abbiamo ancora certezze sulle condizioni che verranno applicate dall’azienda subentrante. Dovremo vigilare attentamente nella fase imminente del passaggio, anche perché l’appalto è stato aggiudicato con uno sconto del 28% e non vogliamo che questo si traduca in un risparmio sulla pelle dei lavoratori".

Al centro della vertenza c’è il destino di una cinquantina di addetti alle pulizie, che nelle scorse settimane avevano aperto lo stato d’agitazione portando la questione in Prefettura. Il loro ex datore di lavoro, la General Service srl, che nel 2018 aveva vinto l’appalto per le pulizie nelle due facoltà in Città Studi, era stato infatti messo fuori gioco a causa di una interdittiva antimafia firmata dal Prefetto di Potenza Michele Campanaro. Misura motivata, si legge in una nota diffusa lo scorso 11 ottobre dalla Prefettura di Potenza, da una istruttoria che ha "accertato l’esistenza, attraverso legami familiari e di conoscenza, di elementi sintomatici di un pericolo di infiltrazione mafiosa, con possibile condizionamento delle scelte imprenditoriali, considerata la contiguità con elementi appartenenti a sodalizi criminali del clan potentino Martorano-Stefanutti". Dalla Basilicata è partito quindi un alert alla Statale, in quando pubblica amministrazione affidataria dell’appalto, che ha preso provvedimenti non prorogando l’incarico alla General Service e disponendo una gara d’urgenza.

Così il servizio è stato affidato per un mese, fino al 31 maggio, a un’altra società, la Gioma Facility Management, che ha riassorbito i lavoratori con un contratto ponte. Nel frattempo è stata fatta la gara d’appalto conclusa con l’aggiudicazione dell’incarico a una terza realtà, il consorzio bolognese Ciclat, che ha messo sul tavolo quella che l’ateneo ha valutato come la migliore offerta. Dal primo giugno dovrebbe scattare il subentro, che potrebbe mettere la parola fine alla vertenza.