DIANDREA GIANNI
Cronaca

Inni al terrorismo: 2 arrestati e 4 indagati "Dagli anarchici proselitismo no vax"

L’allarme di Alberto Nobili. Indagine fra Milano e Perugia partita dagli articoli sulla rivista “Il Vetriolo“

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MILANO

di Andrea Gianni

Incitamenti ad andare "contro lo Stato e senza eccezioni", veicolati dalla rivista clandestina anarco-insurrezionalista “Vetriolo“, il cui primo numero comparve a Milano nel 2017. Proselitismo fra i no vax, messaggi sulla carta e sul web e un circolo di Spoleto come luogo di ritrovo di una galassia sotto la lente di un’inchiesta condotta fra Milano e Perugia dai carabinieri del Ros, in coordinamento fra le due Procure, che ha portato a sei misure cautelari o interdittive. "In questo momento c’è un bacino importante da inglobare per il mondo anarchico, i no vax", ha spiegato il capo del pool anti-terrorismo della Procura di Milano, Alberto Nobili, affiancato nell’indagine dal pm Piero Basilone. "Non a caso - ha aggiunto - a Milano in particolare nei cortei troviamo una forte presenza anarchica e dalle indagini si capisce che sono lì non tanto per il vaccino, di cui non gli importa nulla, ma per strumentalizzare, fare propaganda, proselitismo".

Fra gli indagati l’anarchico Alfredo Cospito, già detenuto per avere gambizzato l’amministratore delegato di Ansaldo nucleare, Roberto Adinolfi. Sotto la lente incitamenti, veicolati dalla rivista clandestina, a "Colpire, colpire e ancora colpire … forgiando con sangue, sudore ed immenso piacere il mito dell’anarchia vendicatrice, non rinunciare allo scontro violento con il sistema, alla lotta armata, costi quello che costi". Nei suoi confronti il gip di Perugia ha disposto la custodia in carcere ritenendolo vertice di un presunto gruppo di anarchico-insurrezionalisti con riferimento nella Fai. È invece finito ai domiciliari lo spoletino Michele Fabiani mentre misure interdittive sono state disposte nei confronti di altre quattro persone. L’accusa è di istigazione a delinquere, anche aggravata dalle finalità di terrorismo e di eversione dell’ordine democratico. Una attività che avrebbe avuto base a Spoleto dove Fabiani aveva avviato il Circolaccio anarchico che venne presentato - ricorda il gip nell’ordinanza - come "luogo dove organizzare il conflitto". Il numero zero del “Vetriolo“ uscì nel capoluogo lombardo nel febbraio 2017 perché il gruppo voleva "alzare il tiro" non soddisfatto della precedente rivista “Croce nera anarchica“, considerata troppo “moderata“. Per gli inquirenti alcuni danneggiamenti e attentati, che sono stati rivendicati da gruppi, potrebbero essere dimostrativi dell’esistenza di un movimento violento "potenzialmente recettivo rispetto ai messaggi" provenienti dalla rivista.

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