
Influenza
Milano, 10 gennaio 2020 - Sono oltre 384mila i casi di influenza registrati in Lombardia dalla seconda metà di ottobre, secondo le stime del bollettino regionale che monitora l’andamento della malattia. Nel solo mese di dicembre i lombardi finiti a letto a causa del virus sono stati 180mila. Proprio la Lombardia è tra le regioni più colpite insieme alla Valle d’Aosta, al Friuli Venezia Giulia, all’Emilia Romagna, alle Marche e all’Abruzzo. Finora la settimana peggiore è stata quella immediatamente a ridosso delle vacanze natalizie, dal 16 al 22 dicembre, ma un ulteriore picco potrebbe raggiungersi nei prossimi giorni per effetto dell’abbassamento delle temperature e della riapertura delle scuole.
Nel frattempo la Regione Lombardia ha stanziato 4 milioni di euro con l’obiettivo di aiutare gli ospedali ad aumentare il numero dei posti letto in modo da rispondere con maggior efficacia al diffondersi del virus influenzale: "Lo stanziamento – spiega Giulio Gallera, assessore regionale al Welfare – consentirà di incrementare i posti letto fino al 30 marzo (data alla quale di solito, come intuibile, cessa l’emergenza influenzale, Ndr ). Bisogna fronteggiare in modo adeguato le patologie legate all’influenza e alle variazioni climatiche. In alcuni pazienti, infatti, l’influenza potrebbe determinare conseguenze più serie – prosegue l’assessore –, da qui il provvedimento sui posti letto. I nostri ospedali potranno accogliere un maggior numero di pazienti ricoverandoli nei vari reparti oppure tenendoli in osservazione temporanea. Una risposta concreta al rischio di sovraffollamento delle corsie".
I 4 milioni stanziati dalla Regione consentiranno di creare, in media, 23.500 posti letto in più al giorno, secondo le previsioni fatte da Palazzo Lombardia. La campagna di vaccinazione antinfluenzale, che da quest’anno prevede la distribuzione diretta delle dosi vaccinali ai medici di base attraverso il sistema delle farmacie, fa segnare quota 1,2 milioni di vaccini: "La maggior parte di questi – precisa, ancora, Gallera – sono stati già somministrati ai cittadini, riservando un’attenzione particolare alle persone oltre i 65 anni di età, alle donne in gravidanza e ai soggetti più esposti".