Incidenti in monopattino: il primo investimento mortale nella serie nera del 2023

Il nome del sudamericano si aggiunge a quelli dei quattro morti nell’hinterland tra 2021 e 2022. Quarto deceduto in strada quest’anno dopo i casi di piazzale Loreto, viale Fermi e via Bisceglie

Giuseppe D'Amico, il presunto pirata della strada, e la scena dell'incidente

Giuseppe D'Amico, il presunto pirata della strada, e la scena dell'incidente

Milano, 11 marzo 2023 -  L’ultimo in ordine in tempo era andato in scena alle 7 di lunedì all’angolo tra viale Jenner e via Resegone: un cinquantunenne italiano era caduto dalla sua tavoletta elettrica senza essere stato urtato da altri veicoli ed era caduto a terra, battendo violentemente la testa; soccorso dai sanitari di Areu, era stato ricoverato in prognosi riservata al Niguarda. Quello era stato l’ennesimo incidente grave, che però non aveva per fortuna interrotto la lunga serie di schianti senza morti. Una serie purtroppo spezzata ieri notte dall’investimento letale di viale Famagosta angolo Beldiletto.

L’ecuadoregno Juan Carlos Quinga Guevara, che aveva compiuto 33 anni lo scorso 31 dicembre, è il primo monopattinista morto a Milano dal momento in cui questo tipo di mezzo di spostamento ha iniziato a prendere piede all’ombra della Madonnina, con un vero e proprio boom di utilizzo dopo il lockdown per la pandemia da Covid-19: è stato travolto dalla Bmw Serie 1 guidata dal pregiudicato ventinovenne Giuseppe D’Amico, che è sceso dall’auto ed è fuggito a piedi a casa; lì è stato rintracciato qualche ora dopo dagli agenti della polizia locale e arrestato per omicidio stradale e omissione di soccorso. Solo per restare ai Comuni della Città metropolitana, il nome del sudamericano si aggiunge a una tragica lista di cui facevano già parte quattro nomi: quelli del tredicenne Fabio Mosca, deceduto dopo una caduta a Sesto San Giovanni il 30 agosto 2021; del trentanovenne marocchino Abdelilah Chariki, travolto da una moto sulla Vigevanese all’altezza di Trezzano sul Naviglio il 13 febbraio 2022; di un diciassettenne nordafricano, investito da un’auto sulla statale 33 del Sempione vicino Rho il 14 luglio 2022; e di un trentaduenne nigeriano, ucciso da un tir lungo la provinciale Cerca a Melzo il 25 agosto 2022.

Il decesso di Quinga Guevara, che risiedeva a Pero e che ieri notte era quasi arrivato sul luogo di lavoro, allunga un altro elenco altrettanto drammatico: quello dei morti in strada in questo maledetto inizio di 2023. Veronica Francesca D’Incà è morta sul colpo alle 14.30 del primo febbraio, travolta dal camion di una ditta di traslochi all’angolo tra piazzale Loreto e viale Brianza: stando a quanto accertato dalla polizia locale, il conducente è ripartito al verde e ha svoltato a destra, non accorgendosi della presenza della bici della trentottenne, presa in pieno. Proprio nel giorno in cui una commossa folla di familiari e amici le ha tributato l’ultimo commosso saluto al Teatro Leonardo, il 9 febbraio, è toccato alla novantacinquenne Angela Bisceglia, che, appena uscita dal palazzo in cui viveva in via Valassina, è stata investita da un furgone che stava facendo retromarcia sul marciapiedi all’angolo con viale Fermi; anche in quel caso, non c’è stato nulla da fare per l’anziana.

Sei giorni dopo, è morto Davide Rosticci, diciottenne appassionato di calcio e Formula 1: all’incrocio tra via Bisceglie e via Parri, la Skoda Fabia guidata da una trentaduenne gli ha di fatto tagliato la strada, non rispettando la precedenza; il ragazzo è stato disarcionato dalla sua Kawasaki 390 (che ha preso fuoco) e scaraventato sull’asfalto. Inutili i soccorsi.

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