Incidente sul lavoro al Portello, il cugino del 18enne: "Non si può morire così"

Il giovane non si risparmiava neppure la sera di Halloween

Andrea Masi, morto in un incidente sul lavoro

Andrea Masi, morto in un incidente sul lavoro

Milano, 2 novembre 2018 - «Non si può morire così, a 18 anni». Mattia è il cugino di Andrea Masi, morto ieri notte dopo essere caduto da un muletto nel parcheggio sotterraneo del centro commerciale Piazza Portello. «Quello che è successo ad Andrea è devastante per tutti noi - scrive al Giorno, anche a nome della cugina Marta -. Preferisco scrivere perché il dolore è troppo forte da esprimere a voce. E' una vergogna che nel 2018 sia possibile ancora morire in questo modo. Era un ragazzo che meritava l’ammirazione di chiunque, a 18 anni aveva già trovato un lavoro ed era nel fiore dei suoi anni. Noi ricorderemo Andrea per il ragazzo sorridente che era e per la sua simpatia e bontà».

Il cuguno sottolinea anche che «Andrea non si risparmiava, stava lavorando pure la notte di Halloween». Un ragazzo determinato, che si era subito dato da fare per cercare un’occupazione una volta finita la scuola (frequentava l’Ipsia Antonio Parma di Saronno, stando a quanto riporta lui stesso on line). Originario di Tradate, era residente a Cislago nel Varesotto. Lavorava ma trovava sempre il tempo di uscire con gli amici, curare il suo aspetto e fare sport, tanto che la palestra era una delle sue passioni. «L’eleganza non è farsi notare ma ricordare», aveva scritto il diciottenne lo scorso agosto su Facebook, sotto un’altra foto che lo immortalava a braccia conserte e col mare di Riccione sullo sfondo. Gli occhi fissi all’obiettivo e una tigre sulla copertina della sua pagina social.

Un suo grande pregio, ricorda chi lo conosceva, era il suo ottimismo. «Oggi è il giorno che ti faceva paura ieri»,  si legge tra le frasi che si trovano scorrendo il suo profilo Facebook. Tutta Cislago lo piange. «E' una situazione davvero pazzesca - commenta il sindaco Gianluigi Cartabia –, un ragazzo così giovane che aveva trovato un lavoro, che si trova a morire mentre svolge i suoi compiti. E' un grande dolore per l’intera comunità. Non possiamo che essere vicini alla famiglia e a chi lo conosceva».

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