
Yijie Yao e Bing Zhou, accusati di omicidio aggravato per l'incendio a Milano, mostrano crudeltà verso le vittime.
Yijie Yao e Bing Zhou, i presunti mandanti dell’incendio nel magazzino di via Cantoni a Milano, dove lo scorso 12 settembre sono morti tre ragazzi cinesi, tra cui due fratelli di 17 e 18 anni, "hanno commentato con sprezzante crudeltà il decesso delle giovani vittime". È quanto osserva il gip Manuela Castellabate nell’ordinanza con cui accogliendo la richiesta del pm Luigi Luzi ha convalidato il fermo e disposto il carcere per i due accusati di omicidio aggravato, incendio e tentata estorsione, sottolineando che hanno dimostrato di "non aver maturato in questi mesi alcuna forma di ravvedimento".
Tra i commenti che la gip definisce "sprezzanti", anche quello fatto da Washi Laroo, l’esecutore materiale: "Ehi, ho visto il telegiornale... Che roba, eh? Tutta questa gente a piangere... fuck... un problema loro, no?". Secondo il giudice, Zhou non solo ha fornito supporto logistico a Laroo ma "è stato anche l’ideatore del progetto criminoso", ossia di avvicinare le vittime per riscuotere il credito e di incendiare lo showroom. Mentre Yao sarebbe colui che "ha commissionato il lavoro".
Laroo è in carcere in Olanda, dove è accusato anche di altri reati, ed è stata chiesta la sua estradizione.