
Incendio al quartiere Isola a Milano
Milano, 13 settembre 2014 - I vigili del fuoco hanno lavorato senza sosta fino al mattino per domare le fiamme che giovedì sera poco dopo le 21 hanno distrutto il tetto di un palazzo in via Garigliano 6, zona Isola, spargendo fumo e scintille lungo le coperture dei condomini confinanti. Le cause sono ancora sconosciute. Nessun ferito o intossicato ma, per decine di famiglie, quella tra giovedì e venerdì è stata una notte di passione: evacuati gli stabili di via Sebenico 24 e 28 e di via Garigliano 6 e 8. Centinaia di occhi puntati verso l’alto, bambini in braccio ai genitori, gente infreddolita avvolta da coperte. Tutti sono scesi in fretta e furia, grazie a un passaparola tra condomini. «Verso le 3 di notte, gli abitanti degli altri palazzi sono rientrati in casa. Noi invece dovremo stare ancora fuori», spiegava ieri mattina Federica Sasso, tra i residenti di via Garigliano 6 mentre a uno a uno, scortati dai pompieri, gli abitanti si recavano negli alloggi a controllare la situazione e a prendere oggetti personali.
«Questa notte — sottolinea la donna — abbiamo dormito o su un autobus messo a disposizione dal Comune oppure da ospiti». Un disagio che accomuna una trentina di famiglie. Ieri mattina, alcuni residenti del civico 6 privi di una sistemazione alternativa sono stati accompagnati in un hotel: il Comune fa sapere che saranno ospitati per due notti 10 nuclei familiari, circa 21 persone. Altri si sono sistemati da parenti e amici. Durante il rogo notturno, sul posto c’erano numerose squadre di pompieri, polizia di Stato, polizia locale, Protezione civile e 118. Mentre l’assessore alla Sicurezza Marco Granelli ha coordinato le operazioni di polizia locale e Protezione civile. E ieri sera i vigili del fuoco erano ancora all’opera per alleggerire la struttura invasa da detriti carbonizzati e tenere sotto controllo la situazione. Il fuoco ha divorato le travi di legno del tetto e bisogna essere sicuri che non siano rimaste scintille. Ilaria Marcheselli guarda dal basso il suo appartamento, al sesto e ultimo piano, completamente annerito. «Io e la mia famiglia non c’eravamo accorti di nulla, è venuto un ragazzo a bussare alla porta urlando di scendere». Paura anche in via Sebenico, perché in origine non si sapeva quale fosse il palazzo maggiormente colpito dalle fiamme. «L’incendio era proprio sopra la mia testa, sul tetto. Sono scappata insieme alla mia bambina di 4 mesi», racconta Sacha Nikolaeva.