"Noi siamo russi e siamo contro la guerra di Putin". Ad un anno dall’inizio dell’invasione su larga scala, la Comunità dei Russi Liberi è scesa ieri in piazza Cordusio per supportare il popolo ucraino. Il gruppo di attivisti è nato due anni fa dopo l’arresto del leader dell’opposizione russa Aleksej Naval’nyj. Il loro scopo è dimostrare la propria solidarietà nei confronti dei prigionieri politici in Russia e manifestare contro la guerra e la chiusura di numerosi media indipendenti. "Noi stiamo dalla parte degli ucraini. Anche la nostra comunità ha deciso di aiutare i civili – dice Nataly Rigvava, amministratrice della Comunità dei Russi Liberi –. A dicembre siamo stati i partner del progetto globale dei volontari russi in Europa dal nome “Warm for Ukraine” (dona il calore all’Ucraina). Lo scopo è inviare generatori elettrici e altre fonti di energia. Finora abbiamo raccolto 7mila euro e abbiamo acquistato 10 generatori".
Oltre alle bandiere ucraine vengono sventolate anche quelle bianche e azzurre. Un simbolo di libertà nato subito dopo l’inizio della guerra. Tra i colori manca il rosso della bandiera russa, eliminato perché rappresenta il sangue. La Comunità dei Russi Liberi denuncia la Federazione russa perché è diventata una dittatura fascista e chiede un processo alla Corte penale internazionale per condannare i responsabili dei crimini di guerra esercitati contro il popolo ucraino. Per i russi manifestare contro il regime di Putin non è un’azione facile, perché spesso si possono perdere i contatti con familiari e amici rimasti in Russia. Racconta Nataly: "Io parlo ancora con la mia famiglia, perché credono che la guerra sia ingiusta. Alcuni membri della comunità non si sentono più coi propri genitori perché sono sostenitori di Putin o sono irraggiungibili per i controlli del regime sulle comunicazioni".
Slava Ukraini! (gloria all’Ucraina). Un grido alla resistenza che per 365 giorni non si è mai fermato. Le torce dei telefoni sono accese per mandare un messaggio di supporto e speranza. “La luce vincerà sulle tenebre” è il titolo scelto per l’evento di venerdì sera in piazza Duomo organizzato dall’associazione culturale UaMi. Il gruppo è formato da giovani ucraini, che si sono trovati per la prima volta in Duomo il 24 febbraio dello scorso anno e da quel momento hanno deciso di presidiare la piazza tutti i giorni. "Raccontiamo quello che sta accadendo in Ucraina attraverso le testimonianze delle persone che scendono in piazza con la bandiera del nostro Paese – spiega la portavoce di UaMi Viktoria Lapa –. La loro voce è importante perché riportano quello che parenti, amici o colleghi stanno vivendo in trincea". Tra i cartelloni non c’è spazio per chi ha voluto l’invasione. Sul pavimento bagnato di pioggia rimane solo un manifesto in tessuto raffigurante il volto di Putin macchiato di rosso.
Sofia Valente
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