La crisi di liquidità di imprenditori e famiglie apre le porte agli usurai. E la Direzione Investigativa Antimafia, nella sua relazione semestrale, evidenzia la "tendenziale ritrosia anche dell’imprenditoria lombarda nel
denunciare condotte di usura". "Con il perdurare della crisi e l’aggravarsi dello stato di bisogno,
la paura di subire ritorsioni e la particolare condizione psicologica di sudditanza nei confronti
dell’usuraio – si legge nel documento – potrebbero ancor più dissuadere dal rivolgersi alla magistratura o alle Forze
dell’ordine". Dalle analisi dell’Antimafia emerge, ancora una volta, la spartizione del territorio da parte delle cosche, con la criminalità organizzata italiana che coesiste con quella straniera. La ’ndrangheta prosegue la sua "azione di sommersione funzionale al raggiungimento di obiettivi operativi più avanzati che
esprimono una presenza meno diffusa ma più qualificata per la gestione dei segmenti economico-finanziari delle proprie attività".