Imprese della mobilità. Dal triangolo industriale al distretto delle startup: "Ma si può fare di più"

Tra Milano, Genova e Torino le realtà innovative: creati 2mila posti di lavoro. Assolombarda: "Bene ma siamo indietro rispetto a Paesi come la Francia". .

Imprese della mobilità. Dal triangolo industriale al distretto delle startup: "Ma si può fare di più"

Imprese della mobilità. Dal triangolo industriale al distretto delle startup: "Ma si può fare di più"

Ieri le fabbriche di concezione novecentesca, oggi le startup: il triangolo industriale italiano, quello compreso tra Milano, Torino e Genova, resta centrale anche per la transizione dalla mobilità tradizionale alla mobilità sostenibile. Questo è quanto emerge dalla ricerca curata da Assolombarda, Unione Industriali di Torino e Confindustria Genova, in collaborazione con le Camere di Commercio dei tre capoluoghi. Una ricerca presentata ieri in occasione della Mobility Conference 2024, gli Stati Generali�della mobilità innovativa, dalla vicepresidente di Assolombarda con delega a Infrastrutture, Mobilità e Smart City, Gioia Ghezzi, nella sede dell’associazione degli industriali italiani.

Nel dettaglio, lo studio sulle startup innovative nell’ambito della mobilità è stato realizzato analizzandone un campione composta da 836 unità, pari al 5,7% del totale nazionale, che ammonta a 14.732 startup innovative se si considerano tutti i comparti. A confermare la dinamicità delle startup della mobilità sono i dati di bilancio disponibili, quelli relativi al 2022, da cui si rileva che hanno generato 204,7 milioni di euro di ricavi e 33,2 milioni di euro di valore aggiunto. L’analisi ha registrato anche un deciso incremento nell’occupazione, con più di duemila dipendenti, che rappresentano quasi il 10% dei posti di lavoro di tutte le startup innovative. Un sistema che, solo nel 2022, ha rilevato un’importante iniezione di capitali nelle startup della mobilità, con 88,5 milioni di investimenti.

"Proprio per sostenere la crescita di un mercato della mobilità innovativa e sostenibile, lanciamo anche la call for startup di MCE4x4, l’iniziativa di open innovation volta a promuovere momenti di incontro tra startup e imprese corporate al fine di favorire lo sviluppo di nuove partnership e nuove collaborazioni e che si svolgerà il 9 ottobre – ha dichiarato Ghezzi –. L’obiettivo è guardare in ottica ecosistemica al Nord Ovest del Paese, in cui risiedono il 35% delle startup italiane attive nel campo della mobilità e centro nevralgico delle imprese manifatturiere del Paese". In questo scenario, le startup della mobilità della Lombardia e della Liguria, in base alle evidenze del rapporto documentate da Ghezzi, sono risultate più attive nel campo della "logistica", mentre quelle piemontesi sono specializzate in "deep tech" ed "energy"�. In questi territori è stata, inoltre, rilevata una percentuale maggiore di startup con aumenti di fatturato e dipendenti tra 2021 e 2022. Anche il fenomeno del corporate venture capital risulta particolarmente rilevante: il 37% delle startup è partecipato da corporate (contro il 31% riscontrato a livello nazionale). "Qui a Milano abbiamo tante startup ma siamo consapevoli che rispetto a Paesi come la Francia il lavoro da fare è ancora moltissimo e abbiamo dato delega al nostro gruppo giovani – ha detto il presidente di Assolombarda Alessandro Spada, a margine dell’evento –. Abbiamo tante nuove società, sopratutto nel campo dell’innovazione. I giovani oggi hanno caratteristiche diverse rispetto a generazioni che le hanno preceduto. Assolombarda ha una speciale attenzione riguardo alle startup che da noi sono iscritte in maniera gratuita".

Tra i presenti anche Marco Piuri, amministratore delegato di Trenord, che ha dato due sollecitazioni per il trasporto ferroviario regionale di domani: "Abbiamo deciso di muoverci nella direzione del treno a idrogeno (sulla Bresci-Iseo-Edolo ndr) perché il treno elettrico a batteria è un po’ più indietro. La tecnologia a idrogeno ha un vantaggio: consente di avere questo vettore energetico senza richiedere particolari lavori riguardo all’infrastruttura ferroviaria ed è per questo che abbiamo iniziato". Ma per migliorare le vita dei pendolari occorre anche dar corso a interventi dei quali si discute da tempo ma finora invano: "Se vogliamo fare un salto di qualità dal punto di vista della mobilità o si affronta il tema del nodo di Milano, il tema delle grandi connessioni, del terzo valico o avremo un collo di bottiglia che vanifica tutto".

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