BARBARA CALDEROLA
Cronaca

Fuggì a piedi dall’Iran, Iman Mahdavi ha due sogni: le Olimpiadi e riabbracciare sua madre

Pioltellese d’adozione, il lottatore del Club Seggiano (e del team rifugiati Cio) Madhavi trionfa a Zagabria negli ottavi di finale degli Europei ed è a un passo dalla qualificazione

Iman Mahdavi

Iman Mahdavi

È arrivato a piedi dall’Iran per sfuggire al regime degli ayatollah che lo perseguitava e oggi grazie allo sport è un "uomo libero", a un passo dalle Olimpiadi di Parigi. Iman Mahdavi è l’atleta del Lotta Club Seggiano che sta facendo sognare la città: è reduce dagli Europei di Zagabria, dove ha conquistato un pacchetto di punti importantissimo per la qualificazione, e ora risale nel ranking mondiale.

"Un risultato che dimostra che ci sono i margini per centrare nuovi successi nei prossimi appuntamenti internazionali", dice la società con orgoglio. Il campione 28enne ha già vinto diverse coppe nazionali, abita a Milano, ma è pioltellese d’adozione, combatte per un sogno, ma teme "di non rivedere più la madre", che lasciò quando decise di attraversare il confine turco e approdare in Italia due anni e mezzo fa, da clandestino. Era l’ottobre 2020, l’anno nero della pandemia. Grazie all’impegno dell’associazione ora milita nella Squadra dei Rifugiati del Cio: "Credevo fosse un miraggio e invece adesso è realtà" e con le borse di studio potrà continuare ad allenarsi, ha una stanza e un lavoro e a febbraio Palazzo Marino ha deciso di sostenerlo nel suo cammino verso la Ville lumière.

La sindaca Ivonne Cosciotti, che parla di lui come di "un simbolo di riscatto" l’aveva invitato in municipio per la Giornata del rifugiato. "Qui, ho capito quanto il vostro Paese apprezzi lo sport e tutto è cambiato – racconta Iman –. I miei allenatori mi hanno preso sotto la loro ala. Ho condiviso i miei problemi. E mi sono stati vicini: all’inizio non masticavo una parola d’italiano. Adesso siamo una famiglia". La dirigenza del Lotta Club non ha dubbi: "Questa storia dimostra che con buona volontà e un pizzico di fortuna, perché bisogna incontrare le persone giuste, si riesce ad arrivare a costruirsi un futuro felice".

In una città dove uno su quattro è straniero è un messaggio fondamentale. "Non esiste protezione reale senza accesso effettivo ai diritti, integrazione e inclusione: compito e responsabilità di tutta la società nel suo complesso", chiarisce il Comune. Pioltello è una città che sa accogliere e l’atleta lontano dalla sua famiglia ha trovato qui l’aiuto e l’affetto di un’associazione sportiva d’eccellenza sul ring e nella vita.

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