
Ilaria Salis , europarlamentare di Avs (Ansa)
Bruxelles, 23 settembre 2025 – La Commissione per gli Affari giuridici del Parlamento europeo ha respinto la revoca dell'immunità all'europarlamentare italiana Ilaria Salis, eletta nelle liste di Avs. Stando a fonti di Bruxelles, il Partito popolare europeo (Ppe) ha votato diviso. Ora toccherà alla plenaria di ottobre confermare o meno il verdetto.
"Difendere la mia immunità non significa sottrarmi alla giustizia, ma proteggermi dalla persecuzione politica del regime di Orbán – ha dichiarato Salis –. È per questo che la sua tutela è essenziale. Le autorità italiane restano libere di aprire un procedimento a mio carico, come io stessa auspico e chiedo con forza".
"La commissione non ha ritenuto che ci fossero le condizioni per un processo giusto in Ungheria. È stata interpretata correttamente la normativa in tema di immunità parlamentare – ha commentato l'avvocato Mauro Straini, legale italiano insieme al collega Eugenio Losco di Salis –. Non si poteva non tener conto di alcuni dati oggettivi e di alcune problematiche che ci sono in Ungheria per quanto riguarda la violazione dello stato di diritto. Non può essere garantito in un caso così politico un processo equo in Ungheria, questo vale per la Salis e per gli stessi ungheresi – ha aggiunto Losco –. Sono questioni fondamentali ed è giusto che la commissione le abbia riconosciute. Questo è un primo passo, il voto vero e proprio sarà espresso dall'assemblea plenaria il 7 ottobre".
La replica dell’Ungheria
"Oggi è diventato chiaro: il Parlamento Europeo ha scelto di salvaguardare la sua ‘protetta’ piuttosto che stare dalla parte delle persone. Schermando Ilaria Salis dalla presa di responsabilità, il Pe ha dimostrato che la sua bussola è la lealtà politica, non la giustizia", ha affermato Balazs Orban, direttore politico dell'ufficio del premier ungherese Viktor Orbán, in un post su X. "Le autorità ungheresi l'hanno arrestata e incriminata, ma lei ha trovato rifugio dietro un mandato di Bruxelles. Mantenendo questa protezione politica, il Pe ha fatto la sua scelta: non difendere la giustizia, ma proteggere i propri alleati ideologici", ha denunciato.
"Noi non dimenticheremo e non ci arrenderemo. Ilaria Salis è una criminale pericolosa che merita di stare in carcere", ha aggiunto.
Confermata anche l’immunità all'ungherese Magyar
Ma oggi la Commissione Affari Giuridici dell'Eurocamera ha respinto anche le richieste di revoca dell'immunità dell'eurodeputato popolare ungherese Péter Magyar, leader dell'opposizione anti-Orbán. Le tre richieste a suo carico, tutte respinte, riguardavano casi differenti: da un presunto furto di telefono in una discoteca a due cause per diffamazione intentate dall'ex parlamentare György Simonka e dal movimento di estrema destra Nostra Patria. Un insieme di accuse che Magyar ha definito come "persecuzione politica".
La decisione ha scatenato l’ira del premier ungherese. "Una vergogna. Un'infamia così non si vedeva da vent'anni – ha dichiarato –. Oggi, a Bruxelles, è stato provato che il leader dell'opposizione ungherese è un uomo preso da Bruxelles. E lui vorrebbe assumere la leadership a casa. Ma noi non lasceremo che questo accada. Non succederà mai".
Il partito emergente di centrodestra, Tisza, guidato da Magyar, si è affermato come principale sfidante del partito populista Fidesz di Viktor Orbán e al momento guida i sondaggi in Ungheria in vista del voto previsto per aprile.