"Il virus colpisce il sistema nervoso" Sintomi visti da 3 neurologi su 4

Una parte dei pazienti li manifesta fenomeni come perdita di gusto e olfatto fino a disturbi cerebrovascolari La Statale e il San Paolo hanno lavorato alla mappatura europea degli effetti del Covid sul cervello

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La perdita del gusto e dell’olfatto è uno dei sintomi più particolari descritti sin dall’inizio da molti contagiati dal coronavirus, anche in Lombardia. Da mesi i neurologi si sono messi a indagare gli effetti del Covid19 sul sistema nervoso centrale, e il loro lavoro sta fornendo conferme: uno studio pubblicato dall’European Journal of Neurology ricostruisce che su oltre 2.300 medici interpellati in vari Paesi, i tre quarti hanno avuto pazienti Covid con sintomi neurologici.

All’indagine, voluta dalla European Academy of Neurology (EAN) su proposta della Clinica neurologica III dell’ospedale San Paolo insieme al centro di ricerca Aldo Ravelli della Statale e al Centro ospedaliero universitario di Grenoble, hanno partecipato anche l’Istituto Mario Negri, le università di Torino e Tor Vergata, l’Irccs di Reggio Emilia e altri scienziati in Francia, Svizzera, Austria, Germania, Gran Bretagna, Spagna, Portogallo, Estonia, Slovenia, Ungheria, Turchia. La ricerca si basa su un questionario on line di 17 domande, distribuito a 4.199 tra membri dell’Accademia di Neurologia e altri medici nel mondo a partire dal 9 aprile. Dei 2.343 che hanno risposto entro il 27 aprile, l’82% erano neurologi e la gran parte in Europa; e il 74,7% aveva valutato malati di coronavirus in pronto soccorso e nei reparti Covid. Il 67% aveva visitato meno di dieci pazienti con manifestazioni neurologiche della patologia. E la più frequente (segnalata dal 62% dei dottori) era il mal di testa, poi mialgia (dolore muscolare, rilevato dal 50,4%), anosmia e ageusia, cioè perdita dell’olfatto (49,2%) e del gusto (39,8%), ma anche alterazioni della coscienza, riferite da quasi un medico su tre (29,3%), agitazione psicomotoria, incontrata da più di uno su quattro (26,7%). E il 21% degli specialisti - uno su cinque - ha visto anche encefalopatie e disturbi cerebrovascolari acuti nei pazienti Corona.

Questa mappatura, spiega Alberto Priori, direttore della Clinica neurologica III del San Paolo e docente alla Statale, "è servita a raccogliere in pochissimo tempo informazioni rilevanti" per chi stava affrontando la pandemia, e "a dimostrare a livello europeo che i sintomi neurologici sono frequentemente riscontrabili. I meccanismi responsabili dell’interessamento neurologico sono molteplici", avverte il professore, ricordando che "qui al polo universitario San Paolo per la prima volta è stato identificato col microscopio elettronico il virus e i danni tissutali correlati all’infezione" durante le autopsie. E anche i neurologi hanno molto da indagare sul virus, dalle complicanze che si riscontrano in alcuni dei pazienti gravi una volta guariti ai motivi per i quali, ad esempio, spesso la perdita di gusto e olfatto si osserva in persone che sviluppano in forma meno severa la malattia. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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