Il viaggio Nei rifugi segreti per i discriminati

Casa Arcobaleno accoglie giovani omosessuali e transgender rifiutati dalle famiglie. "In quattro anni abbiamo ospitato 24 persone"

di Marianna Vazzana

La prima Casa Arcobaleno ha aperto a luglio del 2019. Oggi gli spazi si sono quadruplicati: quattro appartamenti in diversi quartieri di Milano ospitano ragazzi e ragazze omosessuali oppure transgender rifiutati dalle loro famiglie dopo il coming out. Indirizzi segreti, per proteggere questi inquilini che hanno bisogno di aiuto per risollevarsi dopo essere stati discriminati da chi, più di ogni altro al mondo, avrebbe dovuto proteggerli. In quasi 4 anni ne sono stati accolti 24, tra i 18 e i 35 anni, sia italiani e sia di origine straniera, maschi e femmine, in arrivo da più parti d’Italia. "La maggior parte poco più che maggiorenni", sottolinea Maria Grazia Campese, presidente della cooperativa Spazio Aperto Servizi che gestisce questi luoghi in collaborazione con il Comune. Nell’alloggio, i ragazzi restano per un tempo variabile e possono iniziare il loro percorso d’autonomia, con progetti personalizzati a seconda dei loro desideri, affiancati da tre educatori, uno psicologo e un coordinatore. Tutto gratuito per gli ospiti, che adesso sono 10. E le case sono diventate quattro, "perché le domande d’accoglienza sono cresciute nel tempo. Il nostro sogno è che non ci sia più bisogno di Case Arcobaleno". Intanto "siamo molto dispiaciuti che un figlio o una figlia possano sentirsi discriminati anche da parole come quelle del presidente del Senato Ignazio La Russa (“Se mio figlio mi dicesse di essere gay? Accetterei con dispiacere la notizia“, ndr). Noi diciamo a tutti coloro che subiscono discriminazioni che un posto sicuro esiste: Casa Arcobaleno". Non solo: "vogliamo ampliare il progetto e rivolgerci alle famiglie, per costruire un percorso prima che si arrivi alla rottura".

"Nel tempo, qualcuno si è ricongiunto ai familiari e qualcuno no. La frase più bella che mi sono sentita rivolgere è stata “finalmente mi sono sentito in una vera casa. Amato per quello che sono“".

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