BARBARA CALDEROLA
Cronaca

Il superpotere del teatro in classe: "Un viaggio nel mondo degli alunni"

Per la storica rassegna di Pioltello i ragazzi si trasformano in autori e attori. E coinvolgono le famiglie

Per la storica rassegna di Pioltello i ragazzi si trasformano in autori e attori. E coinvolgono le famiglie

Per la storica rassegna di Pioltello i ragazzi si trasformano in autori e attori. E coinvolgono le famiglie

Sipario su “Teatro in classe“, la rassegna più longeva della Lombardia ha compiuto 35 anni. Sul palco, amore, amicizia, fragilità, paure, diversità nei testi scritti e interpretati dagli studenti pioltellesi, una maratona di 10 giorni di spettacoli in sala consiliare con lavori realizzati dai ragazzi, dalle elementari alle superiori, 6-19 anni, nei panni di autori e attori. Una trentina di appuntamenti tra performance, musical e balli. "Tanti genitori che sono venuti a vedere i figli, sono stati protagonisti della stessa kermesse – dice Jessica D’Adamo, assessora all’Istruzione –. Il progetto è una colonna del diritto allo studio. Un appuntamento unico in Italia e uno dei pochi che sopravvivono in Regione". Al centro "l’attenzione per gli alunni al di là del profitto – aggiunge –. È una mano tesa verso il loro mondo interiore, i loro problemi, i loro sogni. Un esercizio di creatività e fantasia, ma anche un modo per raccontarsi". Ad aprire, “Le Tre Sorelle“ della Compagnia Ex Makia per la regia di Mario D’Avino. A chiudere, “La valigia dei sogni“ delle classi seconde e terze medie dell’Istituto Iqbal Masih. "Un evento straordinario, come la nostra rassegna, longeva, bella e coinvolgente – sottolinea D’Adamo -. Era la fine degli anni ‘80 quando il mio predecessore, Franco Marras, dopo tanto duro lavoro apriva le porte della sala consiliare alle famiglie e ai piccoli pioltellesi, avviando un progetto che ha lasciato il segno. Il teatro è crescita: stimola la creatività, la fiducia in se stessi e aiuta l’inclusione". È entrato nel curriculum di molti studenti. Su queste basi il progetto ha attraversato indenne i decenni, "il palco trasforma la classe in una comunità, che lavora per andare in scena, spogliandosi dei propri panni e indossando quelli di altri". Direttore artistico, Antonio Basilisco, l’anno scorso ha raccolto il testimone da Maurizio Barbarello, storico volto dell’iniziativa insignito della benemerenza civica per il suo impegno nell’appuntamento. Che ha un’altra particolarità: l’ingresso è riservato alle famiglie. Per i genitori "uno spunto di riflessione sulla vita dei figli, sulle loro difficoltà e sui loro desideri".