Il sit-in per strade sicure: "Basta stragi della velocità, Milano viaggi a 30 all’ora"

Presidio fra via Colletta e viale Umbria, dove ha perso la vita il 18enne Karl Nasr "Non si può morire così, Governo e Palazzo Marino devono intervenire".

Il sit-in per strade sicure  "Basta stragi della velocità  Milano viaggi a 30 all’ora"
Il sit-in per strade sicure "Basta stragi della velocità Milano viaggi a 30 all’ora"

La sagoma di un corpo riverso a terra per chiedere di fermare le stragi sulle strade. I cartelli, esposti durante il sit in sulle strisce pedonali, riassumono l’appello lanciato dai manifestanti: "Una città sicura ha strade sicure". Ieri, all’incrocio fra via Colletta e viale Umbria, è andata in scena la protesta di attivisti e associazioni, per chiedere una città a misura di biciclette e pedoni. Hanno manifestato nel punto dove il 2 agosto il 18enne Karl Nasr è stato falciato da un’auto, e dove ora mazzi di fiori ricordano la giovane vittima.

"Luciano Avigliano aveva 73 anni quando, il 15 luglio scorso – scrivono gli attivisti – una persona alla guida di una moto l’ha travolto e ucciso mentre attraversava viale Fulvio Testi. Karl Nasr di anni ne aveva solo 18 quando una persona alla guida di un’auto, in seguito allo scontro con un’altra vettura, l’ha ucciso schiacciandolo contro un palo, mentre era sul marciapiede, fra via Colletta e viale Umbria. Non importa sapere altro: nel 2023 non si può e non si deve morire così". Durante il presidio hanno chiesto "a tutte le istituzioni, dal Governo fino al Comune,di agire subito per mettere fine a questa strage". Alla manifestazione, che ha visto la partecipazione di una trentina di persone, hanno aderito anche i rappresentati delle associazioni Fiab Ciclobby Milano, Genitori Antismog, Legambici - Legambiente per la Ciclabilità, Massa Marmocchi, Pedala Martesana, promotrici e firmatarie della campagna “Milano città delle persone“. "Quante altre morti servono per fare di Milano una città a 30kmh? Speriamo nessuna", spiega il portavoce della campagna di mobilitazione “Sai che si può?“, Tommaso Goisis.