GIAMBATTISTA ANASTASIO
Cronaca

Il servizio ferroviario lombardo. Nuova vita per 34 treni. E Lucente:: "A Trenord una sufficienza piena"

Aggiornato il piano di svecchiamento della flotta: in arrivo 214 convogli entro il 2025. Fanno discutere le parole dell’assessore sebbene 24 linee su 40 non abbiano rispettato gli standard minimi di puntalità.

Il servizio ferroviario lombardo. Nuova vita per 34 treni. E Lucente:: "A Trenord una sufficienza piena"

Il servizio ferroviario lombardo. Nuova vita per 34 treni. E Lucente:: "A Trenord una sufficienza piena"

Da un lato il piano di rinnovamento della flotta, che procede. Dall’altro un servizio che invece, complice anche il congestionamento e il mancato adeguamento della rete, procede poco o, detto altrimenti, non fa registrare miglioramenti proporzionali al numero di nuovi treni immessi sui binari: basti pensare che lo scorso novembre lo standard minimo di affidabilità non è stato rispettato su 24 direttrici ferroviarie su 40, motivo per cui si dovrà risarcire i pendolari. In due parole: ci risiamo. In una sola: Trenord. Nonostante questo l’assessore regionale ai Trasporti, Franco Lucente, ritiene che proprio a Trenord e al servizio da questa reso ai pendolari si possa dare la piena sufficienza, provocando ironie e proteste dell’opposizione.

Partiamo dalla flotta. Ieri è stato annunciato un piano "di rinnovo radicale di 34 treni ad alta frequentazione" (Taf). Il piano è stato avviato da FNM e Trenord nel 2023 e terminerà entro il 2025 con un investimento che supera i 60 milioni di euro. Nel dettaglio, gli interventi prevedono il rinnovo di sistemi e impianti, la sostituzione degli arredi interni e l’applicazione di una livrea che riprenda i colori di quella disegnata per i nuovi treni Caravaggio, Donizetti, Colleoni. "La sostenibilità di operazioni e componenti è un obiettivo cardine del progetto – si legge nella nota diramata ieri –: ne sono esempio i nuovi sedili, realizzati recuperando e riciclando materiali di quelli dei precedenti arredi, nel segno dell’economia circolare. Il revamping doterà i convogli Taf, realizzati fra il 1996 e il 2002, di caratteristiche e funzionalità utili per garantire la permanenza in servizio per altri 10 anni". In parallelo il piano di consegne dei nuovi convogli ordinati dall’ex governatore Roberto Maroni: oggi ne circolano 144, saranno 214 entro il 2025, stando a quanto dichiarato sempre ieri da Regione e Trenord. Tornando al revamping dei Taf, il primo convoglio rinnovato è stato presentato ieri in Cadorna ed è qui che è intervenuto Lucente insieme a Gianantonio Arnoldi, vicepresidente di FNM, e Stefano Gervasini, direttore tecnico di Trenord. "Il revamping– ha sottolineato l’assessore regionale – consente di reimmettere sulle linee mezzi confortevoli, tecnologicamente avanzati e sostenibili, con un sistema di videosorveglianza fondamentale per aumentare la sicurezza dei passeggeri e del personale viaggiante. Un impegno che si aggiunge all’ingente piano di rinnovo della flotta di treni messo in campo dalla Regione. Entro la fine del 2025 in Lombardia avremo una flotta completamente nuova, con 214 treni per un investimento di 1,7 miliardi".

"A Trenord – aggiunge poi l’assessore in replica ad una domanda – do la piena sufficienza ma non è l’obiettivo che ha Regione Lombardia e lo sa anche l’azienda. Il nuovo contratto di servizio prevede percentuali di puntualità molto più alte. Ho incontrato l’azienda per cercare di migliorare sul tasso di puntualità. Ma si parte bene perché anche treni nuovi consentono di avere una puntualità diversa". Da qui Pietro Bussolati, consigliere regionale del Pd: "Davvero con più della metà delle linee sotto gli standard di affidabilità e con direttrici come la Milano-Mortara-Alessandria che lo sono da 19 mesi consecutivi l’assessore Lucente ritiene che il servizio ferroviario regionale sia da sufficienza? Ci vuole del gran coraggio". Quindi Nicola Di Marco, capogruppo del Movimento 5 Stelle al Pirellone: "Se per l’assessore Lucente il servizio di Trenord è sufficiente, allora quello insufficiente è lui. Delle due l’una, perché un responsabile del disastroso stato in cui versa il trasporto pubblico in Lombardia ci dovrà pur essere".