Il ruolo pedagogico della televisione

Paola

Severini Melograni

Gentile Severini Melograni, ho guardato (come tutti immagino) qualche minuto del festival di Sanremo, trovandolo banale e brutto. Mi chiedo perché i giornali e soprattutto la televisione pubblica ci torturino con queste 5 sere di ovvietà, noia e scandaletti fittizi. Per fortuna che dopodomani questa storia terminerà (mail ricevuta giovedì sera,ndr) e torneremo alle solite brutte serate sempre in compagnia del signor Amadeus (che sembra,o forse è proprio così ) il vero e unico dominus della televisione pubblica.Ci ha imposto persino la moglie! Che vergogna! Di quel tale Fedez non parliamo, ci ha pensato già lei…!

Ernesto

Gentile signor Ernesto, Sanremo, assieme ai Mondiali di calcio, è l’evento mediatico (e di conseguenza economico) più importante della televisione pubblica.Il mio pensiero sulla gestione dei grandi eventi televisivi è ormai conosciuto: io credo nel compito pedagogico della Rai altrimenti non mi spenderei così tanto in cambio di così poco. Credo che tutti noi che lavoriamo nei media abbiamo un onere enorme: nel bene e nel male la televisione, come scriveva Popper, è Maestra. Credo inoltre nella responsabilità personale e in quella collettiva, credo che la verità, proclamarla e soprattutto battersi perché sia conosciuta, ci renda liberi, credo nel valore della bellezza e nel disvalore della volgarità, credo in ogni caso nel diritto di esprimere la propria opinione da parte di ognuno, senza censure, ma credo pure che lo spazio che si offre ai peggiori debba essere garantito in primo luogo anche ai migliori… e questo non è avvenuto. Credo che ci sia ancora tempo per cambiare in meglio la comunicazione nel nostro Paese. E credo quindi di averle risposto.

Sua Nonna Paola

severini.paola@gmail.com

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