FRANCESCO PELLEGATTA «A DIECI
Cronaca

Il rombo di Shadow quarant’anni dopo

L’imprenditore Bernardo Manfrè ha rilevato l’iconico marchio F1 degli Anni 70: realizzerà due vetture e una linea di accessori.

di Francesco Pellegatta

"A dieci anni guardavo incantato la Formula 1 e immaginavo di correre anche io. Avevo perfino un modellino Shadow, era tra le mie auto preferite". Arrivare a “guidare” il proprio mito. Quanti possono dire di aver realizzato questo sogno? Bernardo Manfrè, ad esempio, nato a Milano e poi trasferitosi a Legnano, dove vive tutt’oggi. Nel 2017 questo imprenditore di 55 anni che opera nel campo delle tecnologie digitali ha rilevato la “Shadow Racing Car”, mitologico marchio automobilistico che negli Anni 70 correva in Formula 1, categoria dove ha conquistato anche una vittoria con Alan Jones al volante.

Una scuderia allora iconica e considerata da tutti futuristica che si è persa nel corso del tempo. Ebbene, oggi - dopo qualche anno di gestazione - la Shadow è pronta a tornare. In pista e non solo. Manfrè, infatti, ha progettato un nuovo futuro per il marchio, che comprenderà una vettura da corsa (destinata al campionato Nascar Whelen Euro Series, schierando due Ford Mustang grazie alla collaborazione siglata con la società elvetica 42 Racing SA), una Dodge Challenger e una Hypercar; quest’ultima con telaio e carrozzeria che riprenderanno gli stilemi delle vetture Shadow del passato, tradotti però in chiave moderna. Nei progetti di Manfrè, inoltre, c’è l’intenzione di rendere il marchio Shadow un brand riconosciuto a livello internazionale, attraverso una linea lusso con orologi, occhiali e abbigliamento. Ma dietro all’idea imprenditoriale c’è molto di più. Prima di ogni altro aspetto viene la passione per i motori, che ha portato Manfrè a correre in Formula Renault durante gli anni di Massa e Raikkonen. Fino alla svolta: "Il mio amico Ivan Bellarosa, già proprietario della Wolf, mi ha proposto di acquistare il marchio Shadow – racconta -. Dopo venti minuti avevamo già concluso l’accordo, non ci ho neppure pensato. È stato un mix di passione e istinto, d’altronde posso dire di avere un rapporto viscerale con questa vettura. A quel punto ci siamo messi a ragionare con calma su cosa fare della Shadow e così siamo arrivati fino a oggi". L’idea è quella di presentare una parte consistente della linea già nel 2021, per concludere il tutto entro il 2023.

Le vetture, realizzate in serie limitata, saranno dotate di motorizzazione, aerodinamica e interni esclusivi. "Prodotti che guardano al lusso senza dimenticare la sostenibilità sociale. Ma di questo si parlerà più avanti” – annuncia Manfrè -. In tutti i prodotti, dalle auto fino agli orologi e agli occhiali, vorrei mantenere delle linee nette che rendano Shadow immediatamente riconoscibile e che la distinguano dagli altri. Faremo di tutto per non omologarci a quello che impone la moda". Non appena Shadow si sarà staccato da Biotech (l’attuale azienda di Manfrè) avrà tre sedi: Milano per gli uffici, Legnano per design e sviluppo e Robecco D’Oglio, in provincia di Cremona, per il comparto autovetture, in collaborazione con la storica officina Noci Motor Classic. Quarant’anni dopo Shadow è pronta a riaccendere i motori.