GIAMBATTISTA ANASTASIO
Cronaca

Milano, il punto del sindaco sulle Ztl: “L’effetto di Area B e C sullo smog: cala più in città che nell’hinterland”

L’ammissione di Sala: le misure sulla mobilità sono impopolari ma ne rivendico i risultati. Poi la precisazione sul rinvio dei divieti contro i diesel Euro 6: buon senso non retromarcia

Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala

Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala

Anche provvedimenti territorialmente limitati possono produrre un miglioramento della qualità dell’aria. E, nonostante tutto, nonostante l’opinione comune, oggi si respira meglio di vent’anni fa, sebbene non basti e non ci si possa accontentare. Il rinvio di alcuni divieti di ingresso in Area B e C – infine – è stato deciso per non lasciare nessuno senza alternative. In sintesi sono questi i tre messaggi rimarcati ieri dal sindaco Giuseppe Sala durante la diretta social dedicata alla zona a basse emissioni grande quasi come tutta la città e alla congestion charge del centro.

"I dati delle centraline Arpa – fa sapere Sala – dicono che fino al 2018 le concentrazioni di inquinanti dentro e fuori Milano sono diminuite alla stessa velocità. Dal 2018 le concentrazioni a Milano città sono invece diminuite ad una velocità doppia rispetto all’hinterland. Questo non deriva da nessuna grazia che abbiamo ricevuto ma da azioni che abbiamo fatto con coraggio". Il riferimento è, come ovvio, ad Area C e ad Area B. Per quanto riguarda la prima, il sindaco spiega che nel 2011 gli ingressi giornalieri di veicoli in centro ammontavano a circa 131mila, nel 2012, dopo il primo anno di attuazione della Zona a traffico limitato, sono scesi a 90mila mentre oggi ci si è attestati a 74mila ingressi. Da qui la conclusione di Sala: la congestion charge sta funzionando perché sta riducendo gli ingressi, "con un calo del 45% rispetto al 2011". Quanto ad Area B, la zona a basse emissioni, il calo di ingressi nel 2023 e nel primo trimestre del 2024 è stato pari al 3% rispetto al 2022.

"Ma in questo caso – spiega il primo cittadino – l’obiettivo non è quello di tenere lontano dalla città le auto dei pendolari ma di fare in modo che entrino sempre meno auto inquinanti". Da qui i dati sul parco auto circolante in città. Nel 2019 i veicoli elettrici erano appena l’1% del totale dei veicoli in circolazione, nel 2024 si è saliti al 6%. Quanto ai veicoli ibridi si è passati dal 16% del 2019 al 32% del 2024: un raddoppio. In parallelo calano i diesel, categoria bandita da Area B: nel 2019 costituivano il 51% del parco circolante, mentre nel 2023 valevano il 33%. Sala sottolinea poi un dato elaborato dall’Aci (l’Automobile Club d’Italia): a Milano e provincia i veicoli più inquinanti sono calati del 12% mentre nel resto del Paese il calo è di appena l’1%. Numeri che, secondo il sindaco, dimostrano che Area B sta perseguendo il compito di tener lontano da Milano i mezzi che producono maggiori emissioni inquinanti.

Quanto alla qualità dell’aria, l’andamento della concentrazione media di Pm10 è in costante calo: nel 2002 era stata pari a 59 microgrammi per metro cubo, nel 2023 si è attestata sui 32 microgrammi per metro cubo. In soccorso del sindaco anche i dati di Mobilitaria 2024, il rapporto curato a cadenza annuale dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) insieme al Kyoto Club: nel 2023 rispetto al 2022 le concentrazioni medie giornaliere di Pm10 sono calate del 20%, quelle del Pm2.5 sono calate del 17% e quelle del biossido di azoto (No2) dell’8%. Quanto al Pm10 i giorni di sforamento sono diminuiti del 70% dal 2002 al 2023. Infine il rinvio al 2028 dell’entrata in vigore in Area B e C dei divieti contro i diesel Euro 6. "Nessuna retromarcia – precisa il sindaco –. Più semplicemente il regolamento europeo sui diesel Euro 7 è slittato quindi i diesel Euro 7 non sono sul mercato e manca un’alternativa. Per questo diamo tempo fino al 2028: niente forzature, niente ideologie". Sala rivendica quanto fatto da sindaco: "I provvedimenti relativi alla mobilità sono i più impopolari di tutti – dice – ma noi affrontiamo il tema da un punto di vista tecnico e non ideologico e le misure che abbiamo messo in atto sono quelle che avevo promesso in campagna elettorale". "Secondo un recente sondaggio – prosegue il primo cittadino – oltre il 50% dei milanesi ritiene che la qualità dell’aria a Milano negli ultimi 20 anni sia peggiorata ma non è così, anzi é significativamente migliorata, ma dobbiamo fare meglio. E sta migliorando di più a Milano che nel suo territorio circostante: questo non deriva da nessuna grazia che abbiamo ricevuto ma deriva da azioni che abbiamo fatto con coraggio. Se non si pongono dei limiti, come Area B e C, non si cambia la qualità dell’aria in maniera naturale".