
Gestire una libreria non è mai semplice. E se si sceglie di farlo in un contesto difficile, di periferia, le difficoltà si moltiplicano. Ma anche le soddisfazioni, se il polo culturale diventa un punto di riferimento amatissimo da grandi e piccoli. È il caso di “Occasioni d’Inchiostro“ (Mondadori bookstore) del Villaggio Barona, in via Ettore Ponti 21. Un progetto, quello del Villaggio, nato dalla collaborazione tra la Fondazione Attilio e Teresa Cassoni (proprietaria di un’area di circa 43mila metri quadri), l’associazione di volontariato Sviluppo e Promozione – ASP e la parrocchia dei Santi Nazaro e Celso. Tra i servizi, quelli di accompagnamento e assistenza sociale, residenze sociali e attività commerciali. Tra cui la libreria, "nata nel 2004. Io sono arrivato nel 2006", racconta Valerio Macchia, titolare con un socio. "Lavoravo in banca. Ho deciso di lasciare e dedicarmi a questo polo culturale", che a poco a poco è diventato tappa fissa per molti abitanti "in un contesto particolare, in cui la capacità di spesa è contenuta". La libreria è legata al territorio e si è adattata a esso.
"Organizziamo eventi e attività culturali (ieri due presentazioni nell’ambito della rassegna BookCity, ndr) e dal 2018 abbiamo pure la caffetteria, di supporto alla libreria". Il periodo Covid è stato duro ma non troppo, "perché si è rafforzato il legame con il quartiere, dato che la gente privilegiava i negozi di vicinato" e anche perché "dovendo trascorrere tanto tempo a casa, tanti si rifugiavano nella lettura". Punto di forza, le attività per i piccoli: "Promuoviamo il mercatino dei pulcini in piazza per lo scambio di oggetti". Ma anche "le notti in libreria, con letture prima di addormentarsi nei sacchi a pelo. Apprezzatissime: abbiamo bimbi in lista di attesa". M.V.