REDAZIONE MILANO

Il parco della Resistenza: "Spazio grande e purificato. Ma resta qualche incivile"

Il parco della Resistenza, ex cimitero Gentilino, simbolo di trasformazioni urbane a Tibaldi. Dalla Prima guerra mondiale a oggi, tra utilizzo e critiche dei residenti.

Il parco della Resistenza, ex cimitero Gentilino, simbolo di trasformazioni urbane a Tibaldi. Dalla Prima guerra mondiale a oggi, tra utilizzo e critiche dei residenti.

Il parco della Resistenza, ex cimitero Gentilino, simbolo di trasformazioni urbane a Tibaldi. Dalla Prima guerra mondiale a oggi, tra utilizzo e critiche dei residenti.

Fino al 1895 era sede del cimitero Gentilino, dopo la Prima guerra mondiale vide il sorgere del quartiere popolare Baravalle, finché negli anni ‘60 le case furono abbattute e l’area trasformata in un grande parco urbano: nacque così il parco della Resistenza. Chiaro simbolo delle trasformazioni che hanno attraversato la città, si trova in piena zona Tibaldi, nel Sud della metropoli, e dal 2013 è intitolato ai martiri del quartiere fucilati da un plotone fascista. Qui lo spazio sembra bastare per ogni tipo di utilizzo: "Viene frequentato soprattutto dalle mamme, dai bambini e da chi porta a spasso il cane", racconta Roberto Scolari, titolare del chiosco che sorge nel parco. Ma si vedono anche persone che corrono lungo i viali alberati, ragazzi che giocano nei due campi da basket, clochard che riposano sulle panchine. "Il parco è stato un po’ purificato - continua Roberto - anche perché la polizia gira spesso in bici". Ma altri residenti non sono della stessa idea: "È abbandonato al suo destino - commenta Filippo Figi - Non c’è manutenzione, mancano un po’ i cestini ed è frequentato anche da persone incivili che sporcano per terra".

Thomas Fox