diPaolo Galliani
Cronaca

Il panino, simbolo della rinascita

Dopo gli scossoni del lockdown servivano messaggi positivi che avessero la forza di arrivare al grande pubblico

di Paolo Galliani

Hanno sempre un’aria sbarazzina anche quando finiscono divorati durante un esclusivo galà. E nell’immaginario collettivo, sono divertenti, friendly, informali. Anche geniali: hanno la misteriosa capacità di risultare sempre un po’ proletari, insomma il rimpiazzo di un autentico piatto a un prezzo più accessibile, ma da qualche tempo, anche aristocratici, non fosse altro che per avere vinto la ritrosia e la puzza sotto il naso che nei loro confronti avevano sempre avuto, in passato, chef stellati e maestri di cucina. Pura evidenza: le pizze si dovranno arrendere, sono i panini le nuove star della ristorazione nazionale. E adesso anche l’espressione di un cibo loquace, che sa parlare e comunicare. Dopo gli scossoni del lockdown servivano messaggi positivi che avessero la forza di arrivare al grande pubblico. E la Community del panino ha pensato bene di mobilitare i suoi numerosi aderenti attorno a un progetto ispirato alla “Rinascita“ (peraltro ideato dall’Accademia Panino Italiano): creare versioni inedite del divertente food declinandole su parole dal forte valore simbolico in questa difficile fase di ripresa come "Abbraccio", "Vicini", "Noi", "Sogno" e "Mai Visto".

Un appello che è diventato virale, specie a Milano che conta alcuni dei locali più iconici di questo comparto. “Panino Giusto” che è un must dei gourmet meneghini, ha inventato un suo “Panino della Rinascita“ come metafora dell’Italia che si risolleva, con la carne a simboleggiare l’abbondanza dopo un periodio di restrizione, abbinata al rosso del pomodoro confit, al bianco della stracciatella e al verde del pesto. “Panino Gel“ ha optato, tra gli altri, per “Vicini a Bergamo“ a base di hamburger, taleggio, pulled pork e bacon grigliato. Mentre “La Baghet“ di Emeline Dany ha pensato ad un “Abbraccio di Milano“ con una pala a lievito madre farcita con il tradizionale e francesissimo jambon brie. L’allusione è sullo sfondo, come si legge sul Paninomap, l’App dell’Accademia: "Mai visto un panino? È un abbraccio dove gli ingredienti stanno vicini".