ROBERTA RAMPINI
Cronaca

Il liceo della discordia. Dopo le manifestazioni arriva la levata di scudi

Arese, 53 dipendenti della superiore di Arese accusano i colleghi di falsità "Organizzati viaggi, stage all’estero e attività. Noi lavoriamo per costruire".

Il liceo della discordia. Dopo le manifestazioni arriva la levata di scudi

Puntano il dito contro "la campagna calunniosa, diffamatoria e basata su falsità che colpisce il liceo", si dissociano dalla realtà che è stata strillata con i megafoni davanti alla scuola e ne raccontano un’altra. Sono 53 docenti e non docenti del liceo Falcone e Borsellino di Arese. All’indomani delle manifestazioni di protesta da parte dell’Unione sindacale di base Scuola Lombardia e degli studenti, 53 tra professori e personale Ata prendono le difese del liceo. "La realtà è che non lavoriamo sotto una cappa oppressiva e antidemocratica, come viene descritto. Non siamo una scuola perfetta, ma comunque libera e attiva, che pratica i valori della democrazia, della legalità e della tolleranza, che si dà da fare e punta al miglioramento – si legge nel documento – lavoriamo quotidianamente in una comunità che si sforza di creare collaborazione concreta tra tutte le componenti perché la scuola funzioni ogni giorno al meglio delle sue possibilità, lavoriamo per e con i nostri studenti, in sinergia con le loro famiglie".

I docenti e il personale Ata spiegano che, nonostante difficoltà e cambiamenti che il liceo aresino, come tutte le scuole d’Italia, deve affrontare, le attività didattiche ed extra didattiche non sono state tagliate: "Abbiamo svolto tutti i viaggi di istruzione e le uscite didattiche programmate, organizzato gli stage all’estero, sono state trovate le coperture finanziarie per i progetti extracurricolari, creato un articolato piano per l’orientamento, abbiamo rinnovato l’impostazione del Pcto (ex “alternanza scuola-lavoro“, ndr) in collaborazione con le università Bicocca, Politecnico e Iulm, fatto un enorme lavoro di informazione e coinvolgimento dell’utenza in entrata". Per quanto riguarda i problemi strutturali denunciati dagli studenti, i firmatari del documento precisano che sono stati riqualificati alcuni spazi, come il laboratorio di chimica e sono ancora in corso interventi per migliorare la scuola. "Non vogliamo e non possiamo restare passivi davanti a un attacco orchestrato contro la nostra scuola, in cui si diffondono falsità e fake news di ogni genere creando un danno enorme alla reputazione del liceo e al suo futuro, al futuro dei nostri posti di lavoro, alla serenità dei nostri studenti e delle loro famiglie. È inaccettabile. Noi vogliamo continuare a costruire, non distruggere".