L’omicidio di Giulia Tramontano, il legale: “Impagnatiello non ha raccontato tutta la verità”

L’avvocato Cacciapuoti nella casa di via Novella al sopralluogo per gli accertamenti: "Su tutte le aggravanti vogliamo vederci chiaro, al pari della Procura".

Giulia Tramontano

Giulia Tramontano

Senago (Milano) – "Impagnatiello non ha raccontato tutta la verità". Lo ha detto ieri mattina l’avvocato Giovanni Cacciapuoti, legale della famiglia di Giulia Tramontano, la 29enne al settimo mese di gravidanza uccisa dal suo compagno Alessandro Impagnatiello, 30 anni, reo confesso. L’avvocato ha partecipato ai rilievi della Sezione Investigativa Scientifica nell’appartamento di via Novella a Senago, dove la coppia viveva. I sospetti dei famigliari nelle ore successive alla scomparsa di Giulia, e in particolare che il suo non fosse un allontanamento volontario, con il passare dei giorni sono diventati certezze.

Tra loro e il compagno della figlia c’era stata un’animata discussione lunedì scorso, 29 maggio, quando erano arrivati da Sant’Antimo per seguire da vicino le ricerche. "Dalla condotta di Impagnatiello i famigliari hanno avuto subito l’impressione che non raccontasse la verità, si sono effettivamente subito allarmati pensando a qualche ‘evoluzione brutta’, che poteva essere un gesto insano", ha dichiarato entrando nell’abitazione.

Il giorno prima uscendo dalla Procura aveva dichiarato che "conoscendo Giulia e la sua gravidanza, difficilmente (la ragazza, ndr) avrebbe fatto perdere tracce di sé in maniera volontaria. I famigliari hanno sospettato dalla prima ora che qualcosa non andasse".

In merito ai rilievi scientifici l’avvocato ha spiegato che le tracce ematiche e biologiche "utili per verificare effettivamente ogni elemento dell’azione relativa anche alla giusta contestazione delle aggravanti già riconosciute e anche delle altre per le quali la procura giustamente al pari della famiglia vuole vederci chiaro". Sugli accertamenti irripetibili, ha aggiunto, "noi, in qualità di persone offese, ci siamo affidati ai consulenti della procura, senza nominarne di nostri". Sul coltello che il 30enne avrebbe usato per uccise Giulia, il legale ha precisato. "L’arma è stata indicata ed è stata repertata. Sapremo tutto quanto all’esito".

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