
L’idea è creare, all’ospedale Niguarda, il primo centro di cura basato sul rapporto tra arte, scienza e malattia realizzato a Milano col progetto “RiCuCi” (Ricrearsi e curarsi con il cinema), portato avanti dalle associazioni Qualia e MediCinema con la consulenza dell’università di Pavia. E intitolarlo a Milva, cantante, attrice e icona, scomparsa a 81 anni quasi un anno fa.
La strada per finanziarlo è tappezzata di cose bellissime: trenta abiti di scena dell’artista e altri dieci oggetti (inclusa una treccia dei suoi indimenticabili capelli rossi) saranno battuti all’asta stasera al teatro Parenti, al termine di uno spettacolo-omaggio che comincia alle 18.30 e vedrà in scena la figlia di Milva Martina Corgnati col regista e conduttore Pino Strabioli, performance musicali di Giovanni Nuti e filmati d’archivio della Rai. Poi sul palco salirà Cristiano De Lorenzo, direttore generale di Christie’s Italia, e aprirà l’armadio delle meraviglie, alcune delle quali sono state esposte nel foyer del Casinò durante l’ultimo festival di Sanremo e in seguito donate dalla professoressa Corgnati all’associazione Qualia.
Milva, al secolo Maria Ilvia Biolcati, concepiva l’abito come parte del messaggio artistico e ha ispirato e collaborato con molti grandi stilisti, come Mila Schön e Gianfranco Ferrè, che firma diversi dei vestiti che saranno battuti all’asta a partire da una base di 1.500 euro. Come un lungo in paillettes blu copiativo con sciarpa in chiffon e décolleté coordinate (di Ombeline), che Milva indossò nel 2001 in tv per cantare in coppia con Al Bano, mentre è di Giorgio Armani (che negli anni ’80 definì la cantante una musa di eleganza e portamento) un tailleur grigio ricamato portato nel ’94 in Germania, per intonare l’aria “Ombra mai fu” di Händel accompagnata dalla James Last Orchestra.
L’eclettismo di Milva si manifestava anche nel costume, tra la Maison Gattinoni, che la vestì per anni, Gai Mattiolo e Gianni Versace, del quale indossò, per prima, le maglie a corazza: una, a portafoglio color canna di fucile, è tra i primi lotti all’asta; la indossava nell’84 a Parigi per un concerto con Astor Piazzolla, e poi sulla copertina dell’album del live. Ma dall’armadio di Milva spuntano anche creazioni di sartoria, come un delilcato abito in tulle color sabbia e micropaillettes azzurre e rosa, indossato nel 2007 per cantare l’Ave Maria di Piazzolla in Duomo.