Il futuro di uffici e centri sportivi nei 10 anni di governo Checchi

Il sindaco di San Donato Milanese parla dei progetti in corso e di come crescerà la città "Per recuperare il palazzo Eni abbiamo aperto a studentati, co-working e ambulatori medici"

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SAN DONATO MILANESE

di Alessandra Zanardi

A 60 anni dalla morte dello storico fondatore di Metanopoli "l’eredità di Enrico Mattei è ancora presente, ma ora San Donato deve guardare avanti". La gestione del patrimonio ex Eni, ma anche nuovi progetti, dall’ampliamento del Policlinico alla Cittadella dello sport: così la città di 33mila abitanti col reddito pro capite più alto del Sud Milano (e non solo) si prepara a nuove sfide. Ne parliamo col sindaco Andrea Checchi (Pd), in chiusura di mandato dopo dieci anni al timone del municipio.

Partiamo dal centro sportivo Mattei. Quali prospettive per un rilancio, dopo anni d’impasse?

"Nel tempo siamo riusciti a sistemare la pista di atletica e il palazzetto dello sport; resta il nervo scoperto della piscina invernale (chiusa da anni, ndr). Negli ultimi mesi è arrivata una proposta di partenariato pubblico-privato, che dopo i dovuti passaggi in giunta e consiglio comunale intendiamo mettere a gara".

Con la piscina ex Snam al palo, restava quella di via Parri, ora chiusa a sua volta per il fallimento della Gestisport.

"A breve verrà bandita una manifestazione d’interesse per individuare un gestore che si occupi dell’impianto per un paio d’anni. Una dozzina di società sportive si sono già dette interessate. Per le gestione a lungo termine puntiamo invece a una partnership pubblico-privato".

Col futuro trasferimento della Saipem a Milano e l’ultimazione del Sesto palazzo Eni, a San Donato centinaia di uffici rischiano di restare dismessi.

"Per questi immobili abbiamo previsto la possibilità di ospitare anche funzioni aggiuntive, come studentati, ambulatori medici e spazi per il co-working. Opportunità che dovrebbero consentire un più facile riutilizzo".

La riorganizzazione della viabilità connessa al Sesto palazzo ha comportato l’abbattimento di 32 tigli nel solo viale De Gasperi.

"Decisione dolorosa, ma necessaria per consentire la creazione di due rotatorie e l’accesso a un parcheggio interrato, da mille posti. Di alberi, ne verranno ripiantati 250 in tutto il comparto".

Alcuni progetti urbanistici hanno suscitato le proteste degli ambientalisti, a partire dagli 800 appartamenti in arrivo tra il Pratone e il De Gasperi Ovest.

"Non si può prescindere dai diritti acquisiti dai privati. E la nostra amministrazione è stata tutt’altro che disattenta all’ambiente, come dimostrano la variante al Pgt con una riduzione dell’occupazione di suolo pari al 38%, l’acquisizione sul Pratone dell’80% a patrimonio pubblico e il circuito di parchi già realizzati o pronti ad esserlo, tra i quali quello dei conigli, legato all’ampliamento del Policlinico".

Veniamo alla Cittadella dello sport. Ha senso una struttura del genere, a una manciata di chilometri dall’arena di Santa Giulia?

"Si tratta di due progetti diversi. Restiamo convinti che l’iniziativa del privato per la realizzazione della Cittadella rappresenterebbe un valore aggiunto".

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