L’arrampicata sportiva italiana vuol scalare la graduatoria e sbarcare da protagonista alle Olimpiadi di Parigi 2024. Staff, atleti e tecnici federali della Federazione Arrampicata Sportiva Italiana al gran completo, senza magnesite, hanno stretto ieri la mano al presidente del Coni Giovanni Malagò, in visita alla splendida palestra dell’Urban Wall di Pero, sede degli allenamenti della nazionale. È stato il numero uno della federclimbing italiana Davide Battistella ad illustrare e a condividere il progetto olimpico con il numero uno del Coni. L’obiettivo per gli atleti è quello di centrare la qualificazione a Parigi 2024. Ci proveranno tutti: Filip Schenk, Camilla Moroni, Laura Rogora, Stefano Ghisolfi, Giorgia Tesio, Marcello Bombardi, Ludovico Fossali, Gian Luca Zodda, Beatrice Colli e Giulia Randi. E con loro gli altri atleti della Nazionale, specialisti nella Speed, nella Boulder e nella Lead. Un anno fa arrivò il riconoscimento di questa disciplina come Federazione all’interno del Coni. Ed il climbing italiano ha così potuto festeggiare al meglio, inaugurando una struttura all’avanguardia, i suoi 65 mila tesserati e l’oltre mezzo milione di praticanti in tutta Italia tra indoor e outdoor. "Dopo il debutto a Tokyo, e grazie al raddoppio delle discipline nel programma olimpico, ci auguriamo che la partecipazione a Parigi 2024 sia un volano per avvicinare le nuove generazioni a questa disciplina sportiva – dice Giovanni Malagò –. Per il Cio l’arrampicata sportiva è una scommessa vinta. Da neoarrivata nel mondo federale ha messo d’accordo tutti per spettacolarità, audience e soprattutto per un numero di tesserati in forte crescita. Per l’Italia sono molto ottimista, abbiamo la possibilità di qualificare tre o quattro atleti".
Fulvio D’Eri