NICOLA PALMA; MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Il Fatebene, i figli e il Milan. Morto Tommaso Pignataro: "Aveva un cuore enorme"

Il medico in pensione investito in via Palmanova si è spento ieri al Niguarda. Il ricordo del fratello Michele: era serissimo e sempre disponibile per tutti.

Il Fatebene, i figli e il Milan. Morto Tommaso Pignataro: "Aveva un cuore enorme"
Il Fatebene, i figli e il Milan. Morto Tommaso Pignataro: "Aveva un cuore enorme"

di Nicola Palma e Marianna Vazzana

MILANO

"Era mio fratello maggiore, il punto di riferimento della nostra famiglia. Una persona serissima, dal cuore enorme". Michele Pignataro ricorda così Tommaso, l’ottantaduenne investito sulle strisce da un Ford Transit lunedì mattina in via Palmanova e morto ieri al Niguarda dopo tre giorni di agonia. Un anno straziante per la famiglia, "perché a gennaio ho perso un altro fratello – aggiunge Michele –. Se l’è portato via una malattia fulminante. Noi eravamo molto uniti: Tommaso e l’altro fratello figli della prima moglie di nostro padre, morta durante la guerra; io e una sorella nati dal secondo matrimonio. Tra me e Tommaso c’erano undici anni di differenza, lui era “il fratello grande“. Mi portava allo stadio a vedere il Milan quando eravamo ragazzi: lui, già medico, era abbonato. Io, studente, ero sempre a corto di soldi e lui mi pagava il biglietto". L’uomo, che avrebbe compiuto 83 anni l’11 dicembre, era stato per anni il direttore del reparto di Gastroenterologia ed endoscopia digestiva del Fatebenefratelli: "Era un medico molto stimato e scrupoloso: le visite duravano tantissimo, nel suo ambulatorio si formavano sempre code. Molti miei colleghi ingegneri sono stati suoi pazienti e ora mi stanno mandando messaggi di affetto e cordoglio. Siamo tutti molto provati".

Tommaso Pignataro lascia una moglie e due figli, di 45 e 50 anni. Le foto sui social raccontano il suo amore per la famiglia e in particolare per il nipotino, l’ultimo arrivato. "Il primogenito ha una disabilità: non ho mai sentito mio fratello lamentarsi per la sua condizione, anzi tutti i giorni lo seguiva con amore e lo portava con sé in Valsassina a fare passeggiate. La montagna e le camminate erano le sue grandi passioni". E aveva l’abitudine di camminare anche in città, tutti i giorni: "Lunedì aveva appena accompagnato il figlio in un centro diurno in via Palmanova. Stava proseguendo il suo giro quotidiano, per questo ha percorso il sottopasso e stava attraversando. Era una persona molto attenta, escludo fosse distratto". Tommaso e Michele si sono visti l’ultima volta giovedì scorso: "Quando sono arrivato a casa l’ho aspettato, perché non era ancora rientrato dalla sua passeggiata. Era molto abitudinario. Tra i suoi riti ce n’era un altro: quando lavorava al Fatebenefratelli, il sabato andava a casa dei nostri genitori e faceva l’aperitivo con loro. Era sempre disponibile per tutti. Ci mancherà in maniera indescrivibile".

Il decesso dell’ottantaduenne aggrava la posizione del sessantaseienne dominicano che era alla guida del furgone: ora dovrà rispondere di omicidio stradale. Le indagini degli agenti del Radiomobile della polizia locale si stanno concentrando anche sulla velocità alla quale il Transit stava percorrendo il controviale: in quel tratto, c’è l’obbligo di non superare i 30 chilometri orari.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro