SIMONA BALLATORE
Cronaca

Il dono del Teatro Bello alla città. Film a sorpresa nella sala rinata. Alla regìa ragazzi con disabilità

L’avventura di due amici per riaccendere i riflettori dopo 50 anni in via San Cristoforo. E tutti i lunedì l’appuntamento misterioso aperto alla città con la cooperativa Azione Solidale.

Il dono del Teatro Bello alla città. Film a sorpresa nella sala rinata. Alla regìa ragazzi con disabilità

Il dono del Teatro Bello alla città. Film a sorpresa nella sala rinata. Alla regìa ragazzi con disabilità

Cinema a sorpresa nella rinata sala di via San Cristoforo, il Teatro Bello. Sono i ragazzi della cooperativa Azione Solidale a guidare il pubblico tra le 150 poltrone e a disseminare qualche indizio sul film protagonista della serata. "Preparatevi a sessanta minuti di risate": annuncia con orgoglio - a luci spente - il presentatore, l’unico a conoscere il titolo, prima di dare il via alla magia, con Charlie Chaplin e Buster Keaton. Dietro le quinte di questo appuntamento fisso e misterioso, regalato ogni lunedì alla città, si incrociano due storie. La prima è quella del cinema che ha riacceso i riflettori dopo 50 anni grazie a un gruppetto di amici guidato da Giulio Guerreri e Alessandro Cantarella. Entrambi legati a doppio filo al mondo dell’organizzazione di eventi e dello spettacolo, affittavano ogni tanto gli spazi della sala di proprietà della parrocchia di San Cristoforo, che ha lanciato loro la proposta: perché non prenderla sotto la loro ala e riportare il cinema in quel teatro dedicato ad Alfredo Chiesa che era stato tenuto in vita dalle compagnie amatoriali? "Abbiamo praticamente occupato il teatro, in piena pandemia, per cominciare i lavori e per digitalizzare la sala – ricorda Guerreri –. Abbiamo recuperato anche la buca dell’orchestra per riportare qui la lirica, tra musica dal vivo, jazz e le emozionanti domeniche pomeriggio col clarinettista Paolo Tomelleri. Sono nate bellissime amicizie, come quella con l’attrice Lucia Vasini. E abbiamo rinnovato il teatro di San Cristoforo, che è diventato il Teatro Bello: lo abbiamo chiamato così per ricordare la bellezza della cultura, riunita in un unico spazio".

Film d’essai, titoli cult che sul grande schermo non passano più, spazio ad autori indipendenti. E non solo. L’impresa si fa sempre più partecipata. Ed è a questo punto che entrano in scena loro: gli utenti e gli operatori di Azione Solidale, cooperativa sociale nata nel 1993, accreditata dal Comune di Milano e attiva soprattutto nei municipi 6, 7 e 8, che crea progetti per minori e famiglie con fragilità e per persone con disabilità. È a loro che Giulio e Alessandro hanno lanciato l’invito: gestire una volta alla settimana il Teatro Bello. Tutti i lunedì, "il giorno che per la nostra generazione, con i negozi chiusi, era dedicato ai film", ricorda Giulio Guerreri. Alle 18 in punto, per i milanesi che escono dall’ufficio e tra corsi e palestre scelgono di tenere "allenate" mente e fantasia. "I nostri ragazzi non vedono l’ora di accoglierli – sorride Ilaria Denti, coordinatrici di diversi servizi diurni di Azione Solidale –. In particolare coinvolgiamo in queste iniziative gli utenti del nostro centro di aggregazione per persone con disabilità “Stoppengò“ e del servizio laboratoriale diurno. Abbiamo anche una rock band, una squadra di calcio, gestiamo una volta alla settimana il bar “da Sadino“ presente nell’housing sociale dove abbiamo sede e adesso il lunedì è il giorno del cinema. In tutto sono circa 50 persone iscritte al servizio, l’età media è 40 anni. Andiamo oltre la logica assistenzialista, costruiamo occasioni concrete di inclusione sociale e proposte insieme alle realtà del territorio".

È nato così l’ultimo dono al quartiere che s’affaccia sui Navigli e sul Giambellino, ma anche alla città tutta: si condividono film o cortometraggi, i titoli vengono scoperti a luci spente, l’ingresso è gratuito. Tra le persone con disabilità c’è chi si occupa dell’accoglienza del pubblico, chi fa la maschera, chi offre indizi prima della proiezione, chi pubblicizza la serata con volantini e passaparola. Ed è solo l’inizio. "Abbiamo grandi sogni e progetti – confessa Ilaria –. Ci sarebbe un piccolo bar interno da gestire, potrebbero nascere iniziative culturali e i ragazzi si stanno preparando anche a strutturare un vero cineforum. In questa iniziativa si sentono valorizzati: il cinema e il teatro sono entrati nella loro vita, diventando un’occasione di incontro e di scambio". Ogni lunedì una sorpresa nuova, dai classici da riscoprire sul grande schermo come “Stand by me“ o la “Fabbrica di cioccolato“ a perle rare, come il cubano “Lista de espera“ che - destino vuole - ha aiutato una spettatrice a entrare nell’atmosfera giusta una manciata di ore prima del volo per L’Avana. Ma questa è tutta un’altra storia e magia del Teatro Bello.