
Quasi vent’anni dopo, quel celebre appello a "resistere, resistere, resistere" potrebbe tornare idealmente a risuonare nell’Aula magna che stavolta, però, sarà senza pubblico.
"Mi darò molto da fare per essere all’altezza dei miei predecessori, e Francesco Saverio Borrelli sarà un punto di riferimento pur non avendolo conosciuto di persona: è una figura imprescindibile". Dice così Francesca Nanni, il nuovo Procuratore generale che da ieri, alla vigilia dell’apertura del nuovo anno giudiziario prevista per sabato, si è insediata in uno degli uffici più importanti d’Italia, dove sedeva proprio Borrelli quando lanciò ai suoi colleghi quel caloroso invito a non mollare, in uno dei momenti di maggior tensione tra magistratura e politica. Ufficio che, da quando più di 50 anni fa le porte della magistratura si aprirono all’universo femminile, per la prima volta sarà guidato da una donna.
"Sono estremamente soddisfatta e orgogliosa - aggiunge Nanni - per questo ruolo che sarà molto impegnativo e stimolante. Per me è un cosa naturale essere la prima donna a ricoprire questo questo ruolo alla Procura generale di Milano - dice il magistrato ai giornalisti - anche perché mi sono accorta, in tutti gli uffici dove sono stata, di aver sempre ricoperto la figura di prima donna in quel ruolo".
È stata per esempio procuratore generale a Cagliari, procuratore capo a Cuneo, e ancora prima a Sanremo, e a Genova ha guidato la Dda. "Mi impegnerò per meritarmi tanta stima in questo ufficio così importante".
E a chi le chiede quale possa essere il "valore aggiunto" che può portare una donna a capo di un ufficio giudiziario, Francesca Nanni risponde: "Nella mia esperienza ho sempre apprezzato la concretezza delle donne, che hanno grandi doti di organizzazione e sono particolarmente brave e creative". A proposito del suo nuovo incarico, in passato assegnato a magistrati che hanno fatto la storia del nostro Paese, conferma: "Francesco Saverio Borrelli sarà un punto di riferimento". E poi: "Anche quando ero a Genova abbiamo sempre avuto come punto di riferimento gli uffici milanesi. Borrelli è una figura imprescindibile".
Sabato prossimo, nel suo primo discorso per l’inaugurazione dell’anno giudiziario "cercherò di fare qualche considerazione sul Covid, che ha sconvolto e continua a sconvolgere la vita in tutti i suoi aspetti. Sono convinta che dobbiamo cercare di sviluppare quei pochissimi lati positivi che derivano dall’esperienza del virus, ad esempio un certo senso di comunità, che seppur timido ed embrionale è presente". "Anche gli operatori del diritto si sono resi conto che possono collaborare tra loro - conclude Nanni - altrimenti la battaglia è persa. Ad esempio, sull’informatizzazione della giustizia in questo periodo sono stati fatti passi avanti che non erano stati compiuti in 10 anni".
M.Cons.