Il "Colosseo verde" pronto nel 2022. E dagli scavi alla luce nuovi tesori

Dai muri fondativi dell’Anfiteatro distrutto fino al ritrovamento di ceramiche che risalgono al periodo celtico

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di Stefania Consenti

Da Marte, dio della guerra e dei duelli, a Pan, che ama i boschi e la natura. Ecco Pan, acronimo di Parco Amphitheatrum naturae, diverrà il più vasto parco archeologico situato nel cuore della città, attorno a via De Amicis, simbolo di una Milano nuova capace di guardare al futuro della sua transizione ecologica con coraggio avendo ritrovato anche, più forti, le sue radici. E ieri, nella giornata in cui secondo il calendario dei romani si celebravano le festività dei Lupercali, ecco che la Soprintendenza ha riacceso le luci (con un video prodotto da Tmc) su questo splendido progetto di "archeologia green" che sarà consegnato alla città entro dicembre 2022. Per raccontare i lavori di scavo che hanno riportato alla luce i 14 muri radiali delle gradonate della cavea, in aggiunta ai 7 degli scavi di Mario Mirabella Roberti, negli anni Settanta nel settore nord, vicino all’ex monastero di Santa Maria della Vittoria, che costituivano i muri di fondazione del Colosseo di Milano. Che non solo ha funzionato fino alla fine del IV secolo ma era addirittura secondo per dimensione fra i 79 costruiti in Italia dai Romani. Assai simile per architettura all’anfiteatro Flavio di Roma. Non solo. Sono state ritrovati interessanti reperti di età pre -romana che gli archeologi stanno catalogando e studiando; si tratta di 150 pezzi fra bicchieri, recipienti, monete, ciotole, olle, mortai, di matrice prevalentemente celtica, a testimonianza della storia antica di Milano.

I lavori, promossi e diretti dalla Soprintendente Antonella Ranaldi in accordo con il Comune di Milano, sono realizzati con finanziamenti del Mibact e grazie ai contributi di sponsorizzazioni private. Chiaramente, come ha spiegato la soprintendente ma anche l’architetto che ne segue il progetto, Attilio Stocchi, "si è voluto fare un’operazione concettuale", immaginare e fare immaginare ai futuri visitatori che calcheranno questo suolo antico "l’orma" lasciata dal Colosseo (che fu smantellato e le pietre usate per costruire la Basilica imperiale di San Lorenzo), invece di fare una ricostruzione poco veritiera.

Da qui la scelta di delinearne il sedime con siepi e mirti, un grande giardino ispirato ai viridaria antichi, con 105 alberi e 1700 metri quadrati fra bosso, ligustro, mirto e alberi d’alto fusto. Grazie a una passerella nel percorso sarà possibile ammirare dall’alto i ruderi in una zona di scavo ampliata, con l’annessione delle aree abbandonate e degradate, per un totale di 22. 300 metri quadrati di parco. E sarà un nuovo itinerario culturale e turistico di grande fascino.

"Un progetto di una forza straordinaria", osserva PierFrancesco Maran, assessore all’Urbanistica. L’Anfiteatro, infatti, è vicinissimo alla Basilica di San Lorenzo Maggiore, costruita, come dicevamo, alla fine del IV secolo con i blocchi di pietra dell’Anfiteatro. Le pietre perdute dell’Anfiteatro si potranno vedere visitando Sant’Aquilino in San Lorenzo Maggiore. E da San Lorenzo, proseguendo al Carrobbio si potrà raggiungere San Sepolcro, dove si trovava il foro della Milano romana, per la a visita alla cripta di recente restaurata dalla Soprintendenza.

mail: stefania.consenti@ilgiorno.net

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