MARIA GRAZIA LEPORATI
Cronaca

Il Binario 21, tragica andata senza ritorno

Gli studenti della “Pirandello“ esplorano gli orrori e la storia della Shoah. La visita al memoriale? "Straordinaria opportunità formativa"

Un incontro per parlare della persecuzione degli ebrei d’Europa durante la seconda Guerra Mondiale

Un incontro per parlare della persecuzione degli ebrei d’Europa durante la seconda Guerra Mondiale

Il Giorno della Memoria e altre iniziative didattiche sono cruciali per aiutare i giovani a comprendere la Shoah e a sviluppare una consapevolezza che li renda cittadini responsabili. Il 21 novembre 2024, presso l’aula magna della scuola secondaria di primo grado Luigi Pirandello di Solaro, due storici – Saverio Colacicco dell’Ufficio Didattica della Fondazione Memoriale della Shoah di Milano ONLUS e Alessandra – sono intervenuti per sensibilizzare gli studenti sul tema della Shoah, in vista della futura uscita didattica al Memoriale della Shoah – Binario 21.

La visita ai luoghi della memoria rappresenta una straordinaria opportunità formativa, e l’incontro aveva proprio lo scopo di preparare gli alunni a questo momento intenso. Il Memoriale di Milano, collocato sul Binario 21 della Stazione Centrale, è il luogo da cui circa 3000 persone – tra cui ebrei, oppositori politici, omosessuali, rom, testimoni di Geova e disabili – furono deportate verso i campi di sterminio europei. Erano vittime di un’ideologia disumana che considerava “inferiori” intere categorie di esseri umani, in contrapposizione alla presunta “razza ariana” promossa dai Nazisti.

Durante l’evento, è stato proiettato un video di approfondimento, che ha toccato nel profondo i ragazzi. Al termine, i due storici hanno lasciato ampio spazio alle domande degli studenti, che si sono mostrati partecipi e incuriositi. Le domande sono state numerose e pertinenti, segno di una forte attenzione da parte di tutte le classi terze coinvolte. Lo storico Saverio ha concluso l’incontro mostrando un album fotografico con immagini d’epoca giunte fino a noi grazie all’archivio di Yad Vashem (www.yadvashem.org), suscitando ulteriore emozione.

Occorre evitare, nella prassi scolastica, di considerare la Shoah come un evento distante o astratto. Essa è invece parte integrante e tragica della storia del Novecento. Conoscerla oggi non è solo un atto di studio, ma un vero e proprio imperativo morale. L’istituzione del Giorno della Memoria, celebrato ogni 27 gennaio in occasione della liberazione del campo di Auschwitz nel 1945, rappresenta un momento fondamentale per riflettere sulle atrocità della guerra e riaffermare i valori della dignità umana, del rispetto e della pace.

Ricordare la Shoah non significa solo onorare le vittime, ma educare le nuove generazioni affinché tali orrori non si ripetano. Questo impegno non può limitarsi alla settimana del 27 gennaio: deve accompagnarci tutto l’anno. Solo riflettendo sugli errori e le violenze del passato possiamo imparare a riconoscere e contrastare ogni forma di intolleranza, discriminazione e odio. È anche un’occasione preziosa per promuovere la cultura dei diritti umani, della convivenza civile e della democrazia, senza dimenticare il valore profondo del perdono come base per una società più giusta e unita.