di Nicola Palma I ladri acrobati agivano sempre tra le 17.30 e le 19.30: un rapido sopralluogo per individuare le abitazioni con le luci spente, poi partiva la scalata da grondaie e tubi del gas con una non comune capacità di arrampicarsi in tempi rapidissimi sulle facciate degli edifici. In due salivano per mettere a segno il colpo, forzando le finestre con piedi di porco e cacciavite; il terzo restava sul marciapiedi a fare da "palo", per accertarsi che non ci fossero in giro pattuglie delle forze dell’ordine o che i padroni di casa non stessero rientrando proprio in quel momento. Una tecnica collaudatissima, già emersa in altre indagini del recente passato che hanno smantellato bande specializzate in furti in appartamento. In soli due mesi, tra ottobre e dicembre dello scorso anno, il gruppo composto da quattro persone avrebbe messo a segno 27 raid, mettendo le mani su un bottino molto ingente tra gioielli in oro, abbigliamento griffato e seimila euro in contanti. Ieri mattina tre presunti membri della banda (il quarto è ancora ricercato), un romeno e due albanesi di età compresa tra 20 e 30 anni e con precedenti specifici alle spalle, sono stati arrestati dagli agenti della Squadra mobile di Lodi, guidati dal vicequestore Alessandro Battista, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale su richiesta dei pm coordinati dal procuratore capo Domenico Chiaro. Stando alle informazioni a disposizione del Giorno, i ladri erano tutti residenti o domiciliati all’ombra della Madonnina, in luoghi diversi, e da qui partivano per le loro scorribande quotidiane: in un paio d’ore prendevano di mira diversi obiettivi nello stesso condominio, o in stabili confinanti tra loro, concentrandosi esclusivamente sugli appartamenti in quel momento apparentemente disabitati. Una quindicina le incursioni tra Lodi e provincia, il resto tra Milano ...
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