I fratelli Paletti e lo stabilimento balneare alla Palmaria, così funzionava il sistema dei regali tra Milano e Portovenere

L’inchiesta sulla corruzione in Liguria che ha portato all’arresto di Giovanni Toti. Le accuse per Raffaele e Mirko Paletti: biglietti per San Siro e Gp di Monza in cambio di favori urbanistici

Matteo Cozzani. A destra, Raffaele e Mirko Paletti

Matteo Cozzani. A destra, Raffaele e Mirko Paletti

Milano –  “Ci paga tutto! Poi gli chiediamo anche mille per giocare...”. 24 settembre 2022, l’allora sindaco di Portovenere Matteo Cozzani e un amico parlano della gita a Montecarlo che hanno programmato per il weekend successivo. Di quel viaggio è al corrente pure Raffaele Paletti, ed è proprio a lui che i due si riferiscono ironicamente nella telefonata intercettata: "Ho trovato chi ci paga da bere", sorride Cozzani.

Le intercettazioni

La conversazione è contenuta nell’ordinanza del gip di La Spezia che martedì mattina ha portato ai domiciliari sia l’ex primo cittadino del Comune della riviera di Levante sia Raffaele Paletti e il fratello Mirko, imprenditori milanesi di 52 e 55 anni a capo di società attive nello sviluppo immobiliare e nella gestione di alberghi di lusso e campi da padel.

L’intesa illecita

È l’inchiesta che ha dato linfa a quella poi sviluppata dai magistrati genovesi, che a sua volta si è chiusa due giorni fa con l’arresto del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, di cui proprio Cozzani era diventato capo di gabinetto. Nel provvedimento di 212 pagine firmato dal giudice Mario De Bellis, viene ricostruito quello che l’accusa ha definito il presunto rapporto di "dare e avere" di natura corruttiva tra Cozzani e i Paletti: "Da una parte vi è un continuo asservimento delle funzioni pubbliche del sindaco agli interessi privati, anche con atti contrari ai doveri d’ufficio, duraturo negli anni; dall’altra parte, come controprestazione, emerge una serie di altre utilità elargite dai primi a Matteo Cozzani direttamente o attraverso le aziende di famiglia".

Lo stabilimento balneare

L’indagine si concentra inizialmente sull’isola Palmaria, paradiso naturalistico che fa parte di Portovenere e che dal 1997 è stato inserito tra i patrimoni dell’umanità. Il 9 novembre 2020, la Palmaria Experience srl, costituita due mesi prima e rappresentata legalmente da un uomo considerato vicino ai Paletti (che acquisiranno il 95% delle quote solo il 6 ottobre 2021), stipula un contratto preliminare per l’acquisto dell’area ex cava Carlo Alberto. Il primo aprile 2021, la stessa società presenta al Comune un progetto di riqualificazione che prevede la ricomposizione del fabbricato esistente e la realizzazione di uno stabilimento balneare con ristorante, solarium e piscine. L’11 novembre 2021, la Giunta guidata da Cozzani dà il via libera all’intervento, giocando sui margini di flessibilità del Piano urbanistico comunale e aprendo così una corsia preferenziale alla società, che potrà così bypassare la procedura del progetto urbanistico operativo (che prevede il coinvolgimento di altri enti) e affidarsi a un semplice permesso di costruire convenzionato. Peccato che l’iter semplificato non sia previsto per restyling così impattanti, per di più in un luogo protetto dall’Unesco. In quei giorni, i contatti tra il sindaco e i Paletti, in particolare Raffaele, sono frenetici, anche perché serve un altro passaggio determinante: il Comune deve rinunciare al diritto di prelazione sull’area.

“Possiamo aprire la boccia”

Il 22 dicembre 2021, la Giunta approva l’atto, nonostante la competenza spetti al Consiglio comunale; sei giorni dopo, la Palmaria Experience acquista a titolo definitivo l’ex cava. "Possiamo aprire la boccia, fatto atto", scrive Paletti a rogito siglato. "Sei contento?", chiede Cozzani. "Eh direi di sì", risponde l’imprenditore. L’esito degli approfondimenti investigativi lascia ipotizzare che "l’indebito interessamento personale del sindaco", accusato di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, sia stato ricompensato in vari modi da Raffaele e Mirko Paletti, quest’ultimo con un passato da presidente di Milanosport. L’8 settembre 2021, ad esempio, Raffaele Paletti chiede a Cozzani se vuole andare a vedere Milan-Lazio, in programma a San Siro quattro giorni dopo: "Quando c’è? Ce l’hai il biglietto? Vuoi venire domenica a vedere il Milan... allora fai una cosa... potrebbe essere una proposta: se Mirko trova i biglietti, vuoi venire?". Il sindaco accetta; e le successive verifiche delle Fiamme gialle sulle celle telefoniche confermeranno che quella sera Cozzani era al Meazza. Stesso schema per Milan-Venezia del 22 settembre e per Milan-Atletico Madrid di Champions League del 28 settembre. Nel caso del match europeo, il pacchetto prevede pure il pernottamento in albergo: "Senti ma martedì me la trovi una camera al Mirage che vengo a vedere la partita?", chiede Cozzani, facendo riferimento all’hotel di famiglia in viale Certosa. "Ma ci mancherebbe – replica Raffaele Paletti –. O vuoi dormire da un’altra parte...". Un anno dopo, altro evento sportivo da non perdere: il Gran premio di Formula Uno a Monza. L’11 settembre 2022, Cozzani, il padre e la compagna sono sulle tribune dell’autodromo brianzolo, sempre a spese dei Paletti.

L’acqua nei campi da padel

Non è finita. I pm sostengono che gli imprenditori avrebbero anche aiutato il fratello del sindaco "nella sua attività di produzione di acqua in tetrapack, acquistandola per le proprie attività commerciali". In sostanza, i Paletti avrebbero ordinato migliaia di brick con logo personalizzato dalla società OF srl di Filippo Cozzani e della compagna per distribuirli ai frequentatori dei loro campi da padel. I finanzieri, spacciandosi per clienti, hanno effettivamente acquistato un paio di quelle confezioni nel centro di Basiglio e in quello di via Salemi alla Comasina. Gli stessi brick piazzati in grande quantità pure nel Grand Hotel di famiglia a Portovenere: "Ma nelle camere c’hai le bottigliette del fratello di Cozzani... di Filippo?", chiede un amico a Raffaele Paletti il 10 febbraio 2023. "No... no... non può essere... sarebbe un conflitto di interesse", la replica.

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