
Gruppo Alpini Cassano d'Adda a rischio: poco ricambio generazionale
A cento anni dalla sua istituzione il Gruppo Alpini Cassano è a rischio chiusura. "All’interno del nostro gruppo cresce sempre di più il problema del ricambio generazionale. A Cassano ci sono molti alpini ma purtroppo pochi aderiscono all’associazione. Per quelli fino ad oggi sempre presenti sta diventando difficile, se non impossibile, continuare ad impegnarsi come è sempre stato fatto, sia per il Comune che in altre circostanze sul territorio nazionale". A sostenerlo è Roberto Semini capo gruppo degli Alpini di Cassano d’Adda.
L’assenza alla novantaquattresima adunata nazionale, che si è tenuta tre mesi fa a Udine, del Gruppo Alpini della città di papà Perrucchetti non è passata inosservata: tra le 85mila penne nere, giunte da tutta Italia, che hanno sfilato per le vie di Udine mancava all’appello proprio il gruppo di Cassano d’Adda.
"La cartolina dell’anagrafe segna il tempo – aggiunge il capo del Gruppo Alpini Cassano – si devono fare i conti, purtroppo, con gli acciacchi degli anni che non consentono più di partecipare ad eventi importanti".
Un’assenza, quella registrata all’adunata, che suona il campanello d’allarme per lo scioglimento del Gruppo Alpini Cassano d’Adda.
Ad accelerare, poi, la possibile uscita dall’Ana sembra vi siano anche vecchie ferite aperte nel rapporto tra il Gruppo Alpini Cassano d’Adda e i vertici dell’Ana in occasione del suo centocinquantesimo anniversario della fondazione degli Alpini festeggiato l’anno scorso a Napoli legate alla poca considerazione verso la città di Cassano d’Adda, città natale del papà delle penne nere Generale Perrucchetti: "Quelle sono ormai polemiche messe da parte, le cose andranno come devono andare", ha concluso il capo del Gruppo Roberto Semini.
Stefano Dati