MONICA AUTUNNO
Cronaca

Gorgonzola, operaio straziato dal tornio: si indaga per omicidio colposo

Diversi i punti oscuri sulla morte del 58enne Rosario Frisina

Rosangela Baioni della Fiom

Gorgonzola (Milano), 1 maggio 2022 - Un'atmosfera spettrale, a ventiquattr’ore dalla tragedia, davanti ai capannoni dell’Elettromeccanica Bonato di via Rosa Luxemburg a Gorgonzola, teattro, l’altra mattina, del terrificante incidente costato la vita al 58enne Rosario Frisina. Trent’anni di vita in azienda e ruolo da caporeparto, responsabile del dipartimento tornitori. Stritolato dal tornio cui stava lavorando. Resta in forse, ad oggi, la ripresa delle attività in azienda la prossima settimana. Sono sotto sequestro il tornio che ha provocato la morte dell’operaio e, a quanto risulta, alcuni altri macchinari della stessa tipologia. Per il resto, nessun altro provvedimento se non quelli d’ufficio, in attesa che l’indagine a cura dell’Ats, che si preannuncia lunga e delicata, abbia dato le sue risultanze.

Rosario Frisina viveva a Sant’Agata di Cassina de Pecchi, era sposato con Federica e padre di due figli adulti. L’altra sera alla famiglia le condoglianze della comunità, in consiglio, con un minuto di silenzio. Sul drammatico episodio interrogativi aperti e punti oscuri che l’indagine dovrà contribuire a chiarire. Frisina, operaio esperto, un punto di riferimento in una fabbrica storica (operativa da 55 anni, da 37 nella zona industriale di Gorgonzola), era solo al momento dell’incidente. Quando i colleghi hanno sentito le grida e sono accorsi, per lui non c’era più niente da fare. Una scena terribile. Un fascicolo per omicidio colposo aperto subito in Procura, come da prassi. Su come sia andata, solo ipotesi. Un guasto al macchinario o ai sensori di sicurezza. Un indumento finito nella macchina, e risucchiato dall’elica. Un malore occorso alla vittima. Al vaglio degli inquirenti il luogo dell’incidente, le condizioni del macchinario, le misure di sicurezza. "Mi sono fatta un’idea ma naturalmente la tengo per me, l’indagine è in corso e la materia delicata – così Rosi Baioni (nella foto) di Fiom Cgil, da alcuni anni referente per la sigla nell’azienda – dove abbiamo comunque pochi iscritti, e fra questi c’era l’operaio deceduto. Un contesto poco sindacalizzato. Tre incontri l’anno. Mai con i titolari". Problemi emersi? "Relativi alla sicurezza no. Semmai, questo si, i lavoratori segnalavano una situazione seria di carenza di organico. Che in un contesto produttivo con commesse importanti, dove si lavora a ritmo sostenuto, può tradursi in un problema di sicurezza".