8 Marzo: "Si può essere moglie e madre anche indossando l’uniforme"

Maria Claudia Repole, 18 anni, con il giuramento solenne all’Accademia Militare di Modena oggi sancisce il suo ingresso, come allievo ufficiale, nell’esercito italiano

Maria Claudia Repole ha 18 anni ed è nata a Cura Carpignano in provincia di Pavia

Maria Claudia Repole ha 18 anni ed è nata a Cura Carpignano in provincia di Pavia

«Si può essere molto femminili anche in uniforme. La carriera nell’Esercito la si può conciliare benissimo con l’essere anche donna e, un giorno, moglie e madre" dice Maria Claudia Repole, 18 anni. Oggi per lei è "un gran giorno". Il Giuramento solenne all’Accademia Militare di Modena sancisce il suo ingresso, come allievo ufficiale, nei ranghi dell’esercito italiano. Tutto è iniziato 3 anni fa, quando, a 15 anni, ha mollato il nido familiare in un minuscolo borgo del Pavese, Cura Carpignano, per trasferirsi in un’altra regione e frequentare la Scuola Navale Militare Francesco Morosini di Venezia, dove ha concluso gli studi classici. "I tre anni in un istituto di formazione militare mi hanno fatto conoscere tutte le sfaccettature dello stile di vita in divisa e infuso la consapevolezza che quest’ambiente, con le sue regole ferree ma anche le sue sfide, potesse fare per me".

L’atteggiamento maschilista?

"Mai subìto. Ho sempre visto trionfare lo spirito di corpo, non ci sono distinzioni o diffidenze di genere".

Sono previsti però tanti sacrifici.

"Le giornate sono molto intense, ci si alza e si va a dormire molto presto. Le lezioni – io seguo quelle del corso di laurea in Giurisprudenza – sono intervallate dalle attività sportive. Non solo nuoto, atletica ma anche tiro sportivo e metodo di combattimento militare, un metodo di autodifesa. Ogni minuto della giornata quindi è scandito da una serrata tabella di marcia, ma fa parte degli insegnamenti dell’Accademia imparare a ottimizzare il tempo a disposizione, cercando di svolgere ogni attività nel migliore modo possibile. Così come si apprende a ragionare con logica del gruppo e a superare gli egoismi".

Una volta terminato il percorso come vede il suo futuro nell’esercito?

"Mi piacerebbe essere impiegata in operazioni in ambito nazionale ed internazionale. È una vita dura e faticosa quella militare ma credo che ne valga la pena. Fare il concorso per entrare in Accademia è stata la scelta migliore che potessi fare. Sono ottimista per il futuro, lo vedo ricco di soddisfazioni lavorative".

È una carriera, quella militare, che consiglierebbe ad altre ragazze?

"Certo, perché coniuga un’ottima preparazione universitaria e professionale con l’addestramento fisico e l’apprendimento di un bagaglio prezioso di valori e competenze".

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