Milano, 19enne accoltellato fuori dalla discoteca: caccia all'aggressore

Giovane colpito al collo con un coccio di bottiglia

In via Cassinis sono intervenuti gli agenti delle Volanti

In via Cassinis sono intervenuti gli agenti delle Volanti

Milano, 4 marzo 2019 - A terra ci sono ancora i fazzoletti sporchi di sangue, a due passi dalle scale che portano alla fermata Porto di Mare della metropolitana gialla. Lì si è accasciato il 19enne ecuadoregno aggredito ieri notte alle 5: un fendente, o più probabilmente un coccio di bottiglia, gli ha squarciato il collo sul lato sinistro; per fortuna, il ragazzo se la caverà, anche se è ancora ricoverato al Policlinico in prognosi riservata. Ecco i fatti, secondo quanto finora ricostruito dagli agenti delle Volanti e del commissariato Mecenate. Il 19enne trascorre la serata con alcuni amici di una discoteca, locale abitualmente frequentato da giovani sudamericani, specie nei weekend. Non si sa se già all’interno del locale ci sia qualche screzio per futili motivi, uno sguardo di troppo o una spinta casuale scambiata per affronto; fatto sta che il 19enne esce per primo, lasciando il resto della comitiva in discoteca. Il secondo fotogramma della sequenza ci porta in via Cassinis, alla fermata del metrò, a poche centinaia di metri di distanza da via Toffetti: lì un amico ritrova il ragazzo con le mani al collo, nel tentativo di rallentare la fuoriuscita di sangue.

La chiamata ai soccorsi è immediata: i sanitari del 118 trasportano d’urgenza il giovane sudamericano al Policlinico, dove viene subito operato per suturare la ferita; col passare delle ore, la situazione è nettamente migliorata, tanto che il 19enne non risulta essere in pericolo di vita. Al momento, né lui né l’amico sono stati in grado di fornire alcuna informazione sull’aggressore (o sugli aggressori), verranno certamente risentiti nei prossimi giorni. Il 19enne è incensurato e non risulta aver mai avuto contatti con le gang di latinos; l’ipotesi più probabile è che tutto sia nato da un banale litigio e che poi l’alcol abbia fatto ancora una volta da detonatore, fino al violento colpo sferrato per uccidere. Le indagini della polizia partiranno dall’analisi delle telecamere di videosorveglianza, sia quelle installate nel locale (se ci sono) sia quelle posizionate lungo il tragitto coperto dal 19enne e dal suo aggressore.

Del resto, proprio le immagini registrate da un occhio elettronico collocato in via Gaggia si erano rilevate decisive, qualche mese fa, per risolvere un caso molto simile, andato in scena nella medesima zona della città: partendo da quei filmati, gli uomini della sezione «Criminalità straniera» della Squadra mobile erano risaliti agli autori dell’aggressione ai danni di un 17enne, avvenuta il 3 giugno 2018 fuori da un’altra discoteca di via Toffetti, lo Spazio 25. In quell’occasione, in quattro (di cui due ritenuti affiliati alla pandilla Ms-13) si erano accaniti sul minorenne, prima prendendolo a calci e poi ferendolo alla schiena a colpi di punteruolo. Movente del raid: un apprezzamento di troppo a una ragazza dell’altro gruppo.

 

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