Violazione di domicilio del suo ex avvocato, Giardiello a processo

Il processo a carico di Claudio Giardiello inizierà il 15 febbraio. Il caso riguarda un episodio del 2012 fra l'uomo della strage in tribunale e un suo ex avvocato che seguiva la vicenda del fallimento dell'Immobiliare Magenta

Claudio Giardiello

Claudio Giardiello

Milano, 12 ottobre 2015 - Uccise tre persone a colpi di pistola nel Tribunale di Milano, lo scorso 9 aprile, Claudio Giardiello è imputato anche per violazione di domicilio in un altro processo che si aprirà il prossimo 15 febbraio a Milano, in attesa che si chiuda l'inchiesta per il triplice omicidio. Il procedimento scaturisce da una controversia tra l'imprenditore e l'avvocato Marco Eller Vainicher, che quasi tre anni prima della strage in Tribunale lo ha assistito nel primo grado della causa civile conseguente al fallimento della società Immobiliare Magenta srl. Nel processo, che si terrà davanti al giudice monocratico dell'ottava sezione penale, l'imprenditore è accusato dal pm Alessandro Gobbis di violazione di domicilio perché, il 17 maggio 2012, si è «introdotto nelle pertinenze condominiali dello studio legale dell'avvocato, luogo di privata dimora, contro la volontà previamente manifestatagli dal medesimo».

L'imprenditore aveva chiesto al legale a cui aveva appena revocato il mandato di consegnargli le copie di alcuni documenti relativi alla struttura sociale dell'Immobiliare Magenta, dichiarata fallita il 13 marzo del 2008. Quel 17 maggio Giardiello, quindi, avrebbe bussato alla porta dello studio di Eller Vainicher che, dopo averlo invitato ad allontanarsi, ha reagito alla decisione dell'imprenditore di stazionare davanti all'ingresso chiudendo bruscamente la porta. A quel punto Giardiello sarebbe caduto, riportando delle lesioni alla spalla sinistra. L'episodio ha generato da parte dell'avvocato una querela contro Giardiello per violenza privata, calunnia e diffamazione. Mentre Giardiello, a sua volta, ha querelato il legale accusandolo di appropriazione indebita in relazione ai documenti richiesti e lesioni. Per tutte queste ipotesi di reato il pm ha chiesto l'archiviazione dell'inchiesta, su cui pende ora una corposa opposizione da parte di Eller Vainicher. «Non si ritiene siano ravvisabili a carico dei due indagati, a eccezione del fatto di introduzione nelle pertinenze dello studio legale», sostiene Gobbis, riqualificando il fatto come violazione di domicilio. Il pm ha mandato quindi a processo Giardiello con un decreto di citazione diretta a giudizio.

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