Giardiello, chiesti otto anni di carcere per bancarotta

Il pm ha chiesto la condanna anche per altre due persone

Claudio Giardiello

Claudio Giardiello

Milano, 20 dicembre 2016 - Nei confronti di Claudio Giardiello la Procura di Milano ha chiesto la condanna a otto anni di carcere per la bancarotta della sua società. All'inizio dell'udienza del procedimento, il 9 aprile 2015, l'imputato fece fuoco nell'aula del tribunale di Milano, facendo una strage. Sotto i suoi colpi morirono l'avvocato Lorenzo Claris Appiani, che stava per testimoniare, il coimputato Giorgio Erba e il giudice Fernando Ciampi.

Il pm Gaetano Ruta ha chiesto inoltre la condanna del nipote Davide Limongelli e la cognata Anna di Nunno a 2 anni di reclusione chiedendo per di entrambi l'esclusione delle aggravanti e il riconoscimento delle attenuanti generiche. Chiesta l'assoluzione per tutti per un capo di imputazione. Giardiello è accusato anche di aver distratto 220mila euro dall'Immobiliare Magenta, poi fallita, «per esigenze personali» fatto di cui, ha detto il pm «la prova è molto robusta»

Assieme a Giardiello, e dopo la morte di Erba, sono rimasti imputati Massimo D'Anzuoni, che il giorno della strage in tribunale sarebbe stato un altro obiettivo dell' immobiliarista se quest'ultimo non fosse stato arrestato, Davide Limongelli, ferito gravemente in aula, e altre due persone, Anna Di Nunno e Silvio Tonani. Anche per D'Anzuoni e Tonani il pm ha chiesto l'assoluzione in quanto rispondevano solo del capo di imputazione legato alle vicende della Miani, società in cui l'immobiliare Magenta aveva una partecipazione e per le quali il pm, nella sua ricostruzione, ha affermato che «è difficile configurare il reato di bancarotta». Giardiello, dominus dell'immobiliare Magenta, aveva litigato spesso con i suoi soci e aveva più volte minacciato di morte anche il suo stesso nipote e coimputato Limongelli, in quanto si era «sentito defraudato dai soci e congiunti che, a suo avviso, si sarebbero arricchiti a suo danno». Si ritorna in aula il 24 gennaio per le arringhe difensive.

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